- LE IDENTITA' DI SALVATORE FIUME. -
23 ottobre 2012
di
Anna Scorsone Alessandri
Dal 24 ottobre al 23 dicembre 2012, Palazzo Pirelli di Milano, ospita un’ importante mostra che celebra la figura di Salvatore Fiume, a quindici anni dalla sua scomparsa. Nato a Comiso in Sicilia, il 23 ottobre 1915, fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo.
La mostra è curata da Alan Jones, Elena Pontiggia, Laura e Luciano Fiume, promossa dalla Regione Lombarda e dalla Fondazione Salvatore Fiume, in collaborazione con ArteSanterasmo, dal titolo Le identità di Salvatore Fiume.
Il percorso espositivo di Salvatore Fiume si snoda in due sezioni distinte: nella prima, si incontreranno lavori realizzati fra gli anni 40 e 60, precedenti alla rivoluzione stilistica che fece seguito al suo viaggio a Londra nella metà degli anni 60, mentre, nella seconda, si vedranno opere eseguite nel successivo trentennio: 50 opere in tutto di cui 25 dipinti, 15 disegni, 5 sculture e 5 ceramiche – realizzate dall’artista siciliano di nascita e lombardo d’adozione; una particolare attenzione per la figura femminile..
La mostra si apre con un olio su masonite del 1946, firmato con lo pseudonimo di Francisco Queyo, pittore mai esistito, l’opera si intitola “Cristo deriso dai soldati”. Successivamente altri dipinti furono firmati come Francisco Queyo e alla mostra tenuta alla Galleria Gussoni a Milano nel 1948, il critico Leonardo Borghese scrisse che molti artisti italiani avrebbero dovuto prendere ispirazione dal maestro spagnolo. Successivamente Fiume propose una serie di lavori alla Galleria Borromini di Milano firmando con il suo vero nome, riuscendo ad entusiasmare il direttore del MOMA di New York, Alfred Barr, che decise di acquistarne una per esporla nel proprio museo.
Nel 1950 fu invitato alla Biennale di Venezia per esporre il trittico Isole di statue: la rivista americana Life gli dedicò in quella occasione una pagina. Nello stesso anno fu invitato dall’Arch. Gio Ponti a realizzare il famoso transatlantico “Andrea Doria”, affondato nel 1956 al largo di Nantuchet, nel Massachusetts. (In mostra ci sarà il bozzetto di uno dei grandi pannelli che decoravano il salone di prima classe appunto dell’Andrea Doria).
Fiume creò una serie di spazi (piazze, vie, loggiati) nei quali inserì riproduzioni di opere di Donatello, Tiziano, Michelangelo, Raffaello per citarne alcuni. Gio Ponti, da grande appassionato di ceramica, e raffinato ceramista egli stesso, inserì spesso nei suoi arredi opere di Salvatore Fiume.
Un capitolo importante della rassegna milanese sarà dedicato alla donna, un grande spazio geografico, tutto da osservare, ammirare e studiare: le fanciulle somale eleganti e flessuose, che esprimono grande dignità e consapevolezza della loro avvenenza. Il Maestro caratterizza le su modelle con il rosso dei capelli e delle calze, un colore vivido che contrasta apertamente con la pelle, quasi diafana che attrae e stimola pensieri fra l’estetico e la sensualità.
La mostra inoltre documenta un ulteriore approfondimento nella ricerca materica con la serie degli affreschi degli anni 80 – ispirati ai dipinti murari di Pompei e di quelle delle tombe etrusche di Tarquinia.
“Le identità di Salvatore Fiume” riassume il percorso artistico di questo grande Maestro, è evidente nelle sue opere il richiamo del classico condotto in chiave moderna, non sono assenti le suggestioni di un’arte concepita da una sensibilità primigenia, si intuisce l’interesse e il richiamo per la pittura rinascimentale.
Fiume nel 1943 inizia l’attività di scrittore con il romanzo “Viva Gioconda!”, pubblicato a Milano dall’editoreBianchi-Giovini. In seguito pubblicò altri due romanzi, molti racconti, diverse commedie, una tragedia e due raccolte di poesie.
Il suo libro Pagine libere, nel 1944 contiene osservazioni molto personali sulla vita dell’arte. La sua attività di narratore, poeta e drammaturgo gli valse nel 1988, la laurea ad honorem in Lettere Moderne presso l’università di Palermo.
Le sue opere si trovano nei musei più importanti del mondo quali i Musei Vaticani, il Museo Ermitage di San Pietroburgo, Il Museo Puskin di Mosca e il MOMA di New York.
Accompagna la mostra un catalogo della Fondazione Salvatore Fiume.
Muore a Milano il 3 giugno 1997.
Milano, Palazzo Pirelli – Spazi Eventi 1° piano
Via Fabio Filzi, 22
Orari: lunedì – venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero