- LA DIMORA DELLE VERITA' SILENTI DI ARMODIO
15 settembre 2012
di
anna scorsone alessandri
La Dimora delle verità silenti è il titolo della mostra del maestro Armodio che si è inaugurata il 14 Settembre 2012, presso la Sala Duca di Montalto, Palazzo dei Normanni, Piazza del Parlamento 1, Palermo.
All’inaugurazione hanno partecipato Cristina Acidini, soprintendente speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico e per il Polo museale della Città di Firenze, e Stefano Zecchi, scrittore, giornalista e sociologo.
Armodio presenta circa quaranta opere inedite realizzate nell’ultimo anno. Una mostra che ripropone i temi cari all’artista, la cui pittura unisce una raffinata vena umoristica e surreale ad una tecnica di esecuzione straordinaria.
Oggetti di uso comune, trasfigurati in un contesto privo di sfondo. hanno un non so che di sapore antico, una caratteristica uniforme negli anni, ma che non pecca di ripetitività, è un racconto vario come se questo raffinatissimo artista, ad imitazione dei viaggiatori del “Grand Tour” di fine XIX sec., vagasse con un taccuino ed una matita realizzando i particolari degli oggetti incontrati, pochi tratti che delineano la centralità di un insieme che, certamente, esiste ma che per Armodio non è indispensabile rispetto al particolare, lui e solo lui meritevole di essere rappresentato.
Oggetti comuni, per lo più di uso domestico, cuccume di varia foggia che contengono quel particolare strano che tipizza l’oggetto privandolo di un anonimato banale.
Tutto nell’arte di Armodio risuona di accenti culturali, di tecnica che affonda in una nobile antichità e coerenza, fedeltà ad uno stile entrato nel suo essere d’artista tanti anni addietro ed ancora oggi e per molti anni ancora, sarà il sigillo prezioso di un’artista che giunge dalle più lontane propaggini del tempo e proseguirà per giungere ad una meta da lui solo conosciuta.
Armodio, il cui vero nome è Vilmore Schenardi, è nato a Piacenza il 4 ottobre 1938, dove attualmente vive e lavora. Tra il 1951 e il 1952 frequenta l’Istituto Gazzola di Piacenza, pur non riconoscendovi grande importanza. Ben altro peso avrà lo Studio Spazzali o “Scuola di Piacenza”, dove da giovane apprende nuove tecniche trovando una propria identità e creatività. Nel 1954 abbandona il laboratorio di Spazzali e si trasferisce con Foppiani in uno scantinato dove si concentra sulla pittura; dopo aver cambiato studio, si unisce anche Carlo Bertè. Il grande successo per Armodio arriverà quando Lily Shepley riuscirà a vendere le sue opere negli Stati Uniti. Nel 1972 espone con successo le sue opere a Bruxelles. La fama di Armodio lievita e, dopo un fruttuoso soggiorno a Parigi torna in Italia conquistando sempre più mostre a lui intitolate.
L’evento espositivo rappresenta una grande occasione non solo per la Sicilia, ma anche per l’Italia stessa, poiché l’artista, ormai pienamente consacrato in ambito internazionale, è solito esporre all’estero.
La mostra è curata dagli storici e critici d’arte Daniele Frignone e Giovanni Faccenda. ed accompagnata da un ampia monografia edita da Giorgio Mondatori.
La mostra è visitabile fino al 5 ottobre 2012 presso Palazzo Reale, Piazza Indipendenza.
Orari: lunedì – sabato 8,30 – 17,40
Domenica e festivi 8,15 – 13.00
Mostra e Cappella Palatina € 9,00
Mostra, Appartamenti Reali e Cappella Palatina € 10,00
Anna Scorsone Alessandri