- L'ARTE DI LEONARDO ALBANESE TRA FOLKLORE E NARRAZIONE. UN' ANTOLOGICA A PALERMO.
25 maggio 2011
di
Claudio Alessandri
Leonardo Albanese è un pittore che coniuga con naturalezza arte visiva e cultura narrativa, in parte folkloristica, in quanto Leonardo ritrae la realtà ponendo in evidenza molte delle usanze o delle attività che si perpetuano da secoli in Sicilia.
Queste due doti, che si riscontrano in tutti i dipinti, per ispirazione diretta o indotta, normalmente sono spontanei nelle opere dei pittori la cui sensibilità si impone sui concetti materiali per dare vita e musicalità alle varie figurazioni, il bello non può sfuggire a coloro che lo colgono e conservano gelosamente nel proprio animo, fino a quando, un improvviso stimolo non lo riconduce alla superficie e quindi, inevitabilmente, al dipinto.
Leonardo Albanese non fa eccezione, riproduce il bello di un fiore, il paziente lavoro all’antico telaio che consente, alla eterna Penelope, di realizzare tessuti dal disegno lineare, normalmente geometrico, ma caratterizzato da colori vivaci, attraenti, e mai discordanti.
L’azzurro del mare duplica quello del cielo e le barche, dai mille colori, in secco su spiagge assolate, attendono, come cavalli alle loro poste, che giunga il momento di calcare le onde, anche le più insidiose, per trarre dal mare l’unica ricchezza del pescatore, i pesci guizzanti racchiusi nella rete, vittime immolate alla sacralità di un mistero che si rinnova e ripropone la biblica visione della “pesca miracolosa” nelle acque del lago di Gennessaret.
La gloriosa battaglia avvenuta su “Ponte Ammiraglio” tra i garibaldini e le truppe borboniche, Leonardo trae spunto da un celebre dipinto di Renato Guttuso, il cui turbinio di corpi di guerrieri e cavalli confusi nella battaglia, ricorda la celebre opera del Vasari che, molto probabilmente si ispirò a quella perduta di Leonardo da Vinci, la “Battaglia di Anghiari”, questa di Leonardo dipinta con colori esaltanti a sottolineare il momento topico di un evento che sarà ricordato nella storia dell’unificazione dell’Italia, l’opera di Leonardo è racchiusa nello spazio limitato di un “masciddaru” di un carretto siciliano.
Con questo grande dipinto Albanese offre il suo contributo ai 150 anni dell’unificazione della nostra Nazione, ma, in questo caso specifico la storia di un momento glorioso, si inquadra nella tradizione popolare, rappresentata normalmente, dalle cruenti tenzoni tra i mori e i paladini di Francia. Una vicenda reale traslata nella fantasia, nella battaglia di “Ponte Ammiraglio” è la storia che rimane tale nella lotta e nel dolore di uomini che si sono sacrificati per un nobile ideale, impossibile ritrovare esempi simili ai nostri giorni.
Leonardo Albanese per la sua arte ubbidisce al suo sentire intimo, è attratto dal bello, e non potrebbe essere evidente, ma vive ai nostri giorni in un mondo impazzito dove volgarità e violenza si diffondono sempre più, l’artista vede e soffre forse più di altri a questi cedimenti, agli attacchi sconsiderati al vivere civile. Con questa antologica Leonardo Albanese, fornisce una immagine di riconciliazione pur sapendo che, molto probabilmente, la sua voce, come tante altre, cadrà in un silenzio tombale, ma per un artista è d’obbligo sperare, sempre sperare.
La mostra dal titolo “Antologica di pittura” si inaugura il 26 maggio alle ore 18 presso il Palazzo Jung in Via Lincoln n.21 Palermo ed è visitabile fino all’11 giugno 2011 alle ore 18,00