- GENESIO RAFFA - SOGNO INQUIETO
4 febbraio 2010
di
Claudio Alessandri
GENESIO RAFFA
SOGNO INQUIETO
Alla poetica di Genesio Raffa mi conduce una affinità sorprendente con il mio pensiero poetico.
Il sogno, questo messaggero di verità non confessate, è l’ispiratore del componimento che, tra i tanti, mi ha maggiormente colpito, “SOGNO INQUIETO”, un titolo che suggerisce quello stato di semi incoscienza, quando fra i meandri cerebrali, nasce, si sviluppa, spesso incoerentemente, un sogno.
Quello di Raffa però è un sogno “ad occhi aperti”, cosciente ricordo di luoghi amati, perduti per strano destino, ma mai obliati, che riemergono: “all’ombra dei ricordi”, che non conoscono baratri spaziali, luoghi fissati nella memoria a soccorrere il poeta nei momenti di sconforto, momenti che richiamano la gioventù, luoghi nei quali permane il ricordo di un nome.
Di apparentemente reale rimane solamente un sorriso, non un qualsiasi sorriso, “il tuo solo sorriso”, che si incupisce in un urlo, un pianto lamentoso mentre il sogno, dispettoso, diviene brumoso, scompare, tornerà? Forse, per chetare l’ansia del poeta, per condurlo a definitiva quiete.
Claudio Alessandri