- A PALERNO LE OPERE DI BRUNO CARUSO DEDICATE A FEDERICO II -
22 maggio 2012
di anna scorsone alessandri
Pittore colto, ha illustrato le opere di Niccolò Machiavelli, Giovanni Verga, Alessandro Manzoni; ha illustrato la terrificante realtà dei manicomi, ritraendone la vita dei ricoverati per motivi di studio, l’artista non colse soltanto l’aspetto esteriore, ma cercò febbrilmente i contenuti di quelle anime sconvolte dalla sofferenza, non abbandona mai il suo impegno civile, battendosi contro la sopraffazione, la guerra, la violenza, la fame e la mafia. Realizza svariati libri sulle ingiustizie del mondo.
Fra le opere più famose spiccano: L’aquila e il falco dedicato a Federico II, La corte di Federico, Le magnolie appassite, Il ragazzo con la cassetta, La serra erotica, L’albero della vita, Grande Medusa, I cesti ricolmi di fiori, di farfalle e di conchiglie, gli immensi “ficus” che protendono le loro radici aeree verso la terra. Sono i colori, gli umori e le forme predominanti della sicilianità mai spenta nella mente e nell’anima di Bruno Caruso.
Non mancano i ritratti di personaggi famosi in tutto il mondo, nell’ambito della narrativa o del teatro, quali Pirandello. Moravia ed altri. Cosa si può dire o scrivere di Bruno Caruso che già non sia stato detto o scritto? Questo grande artista palermitano, nei lunghi anni della sua attività, pur non distogliendo l’attenzione dal messaggio sociale, ha manifestato sempre sintomi di rinnovamento e di ricerca, che hanno segnato, nel tempo, profondamente le sue opere.
Bruno Caruso, artista siciliano ha lasciato l’isola senza mai dimenticarla: nasce a Palermo l’8 agosto del 1927, nei primi anni della sua vita ebbe una salute piuttosto cagionevole. Sotto la guida paterna inizia a disegnare fin da bambino copiando i disegni dei grandi maestri del passato. In casa Caruso c’era una bella biblioteca fornita di molti libri sull’arte antica che gli servirono da modelli per le prime esercitazioni. Nel dopoguerra si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza e frequentando l’Università trova modo di guadagnare facendo le tesi di laurea a molti studenti e specialmente a studenti di paese che non sapevano come affrontare i complessi argomenti proposti dai docenti. Bruno Caruso diviene in quegli anni un grande frequentatore di biblioteche.
Nel 1947 si trasferìsce a Milano, conosce Vittorini e Quasimodo, comincia a guadagnare con il suo lavoro di pittore, e così acquista molti libri rari. Oggi possiede migliaia di straordinari libri sull’arte.
La mostra dal titolo “Federico II a Palermo”, del maestro Bruno Caruso raccoglie oltre 50 opere, acquarelli e disegni a matita, realizzate nel lungo arco di tempo che va dagli anni Settanta ad oggi e che hanno per soggetto lo stupor mundi. Sarà aperta dal 25 Maggio al 13 Luglio presso le Sale Duca di Montalto, Palazzo Reale di Palermo, coi seguenti orari d’ingresso:
Lunedì – Sabato: 8,30 – 17.40 (ultimo biglietto emesso alle 17.00). Domenica e festivi: 8,15 – 13.00 (ultimo biglietto emesso alle 12.15.
Anna Scorsone Alessandri
http://www.siciliainformazioni.com/sicilia-informa zioni/11353/in-mostra-a-palermo-le-opere-di-bruno-caruso