- SERGIO VACCHI, GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA "VERO STOPPIONI", SANTA SOFIA (FC).
3 novembre 2013
di
anna scorsone alessandri
E’ in corso a Santa Sofia (Provincia di Forlì-Cesena) la mostra dal titolo “Sergio Vacchi una vita contigua”, dedicata appunto all’artista Sergio Vacchi, tra i più significativi del Novecento e vincitore del Premio Campigna nel 1970 con l’opera “L’abbraccio del temporale”. Il Premio Campigna rende omaggio ad un artista di chiara fama il cui nome ricorre frequente nell’ormai lunga storia del concorso. Vincitore del primo premio nell’edizione 1970 Sergio Vacchi è stato successivamente presente con le sue opere in diverse rassegne tematiche fino agli anni 2000.
In esposizione cinquanta opere che documentano il percorso creativo del maestro, dai grandi cicli pittorici: il Concilio, il Pianeta, Galilei, le Piscine lacustri, le stanze di Nekya.
Vacchi non accetta le influenze pop, in voga dal 1964, e approda ad una ricerca personalissima che si condensa “nella pittura di storia” ecco che in questa fase prendono vita i tre grandi cicli sul potere: quello ecclesiastico appunto il Concilio 1962, quello storico (Federico II Hohenstaufen, 1966) ed infine la tematica scientifica, Galileo Galilei sempre nel 1966. Si distinguono cicli pittorici come le Piscine Lustrali della metà degli anni ’70, mentre poi sembrano prevalere, con una dominante neofigurativa, motivi ispiratori provenienti dall’inconscio e dalla sfera più intimista.
Vacchi trova la sua strada anche grazie a Francesco Arcangeli, che gli apre le porte dell’arte e della società culturale romana. Conosce Moravia, Morandi, Federico Fellini, e ben 110 sue opere vanno a far parte della collezione privata di Sofia Loren e Carlo Ponti. Nelle opere di Vacchi dalla fine degli anni Sessanta - Settanta affiora la dimensione del sogno, con ritratti di personaggi illustri come Marcel Proust nel giardino dell’Hotel Splendid di Evian: Opere dense di spunti filosofici, espressive del suo ritorno alla figurazione, riconquistata già negli anni sessanta. La sua personale quella che propone quest’anno il maestro da una panoramica sui fenomeni culturali e artistici del nostro paese, quindi d’Europa, in grado di coprire gli ultimi, fondamentali, cinquant’anni.
La mostra è stata inaugurata dal critico Enrico Crispolti, che ha curato il catalogo generale in tre volumi dell’opera del maestro, a Santa Sofia, sede espositiva della Galleria Stoppioni, inoltre era presente Philippe Daverio, critico d’arte che dalla trasmissione “Passepartout” sta guidando i telespettatori di Rai3 fra mondo antico e arte moderna da divulgatore di razza quale è.
Il Comitato del “Campigna” – ha spiegato il Sindaco di Santa Sofia Flavio Foietta – pur con le gravi difficoltà in cui versano i Comuni, ha operato anche quest’anno per dare il proprio contributo alla cultura.
Alberto Bevilacqua in un suo testo scriveva: “Dire che lo stile di Vacchi ha un timbro cinquecentesco, rischia certo di stupire. Eppure è rilevabile non soltanto nei passaggi dalla simbologia della storia e quella del presente, ma nelle variazioni al colore rarefatto, al colore che si accumula come nei cieli troppo carichi delle fiabe o in certi affascinanti clowns di un mondo acquoreo appena salito dagli abissi. Fermo restando la cura del pittore nel non distrarsi mai dal lager del mondo contemporaneo, espresso per luoghi esoterici, in cui mostri visibili e invisibili cremano le belle sembianze di cui è dotata la natura. Spesso il colore è pianto da un occhio che il quadro non ci svela, lasciandolo alla intuizione di un ciclo genetico misterioso e contraddittorio.
Vacchi ha la rabbia di rivolta, ma nel senso che vorrebbe respirare la solitudine suprema, e respira in effetti il carattere inconsueto del mondo, nella misura in cui rifiuta le nostre abitudini e il nostro ordine”.
Sergio Vacchi nato a Castenaso di Bologna nel 1925 ha iniziato a dipingere durante il periodo universitario a Bologna, seguendo le lezioni di Roberto Longhi ed in contatto con il critico Francesco Arcangeli, che avrà poi come principale sostenitore. Tra le ultime apparizioni pubbliche del Maestro si ricorda la grande mostra allestita a Palazzo del Ridotto di Cesena nel 2003 intitolata al mito di Greta Garbo.
La mostra sarà visitabile fino al 22 dicembre 2013 presso la Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni” – Viale Roma 5/a – Santa Sofia (FC)
Sabato e domenica 9,30 – 12,30 / 15,99 – 18,00.