- ROBERT CAPA, LA REALTA' DI FRONTE, VILLA MANIN - PASSARIANO DI CODROIPO, UDINE
26 ottobre 2013
di
anna scorsone alessandri
E' in corso presso Villa Manin la mostra fotografica di Robert Capa dal titolo: “La realtà di fronte” a cura di Marco Minuz. La grande retrospettiva viene organizzata in coincidenza con il centenario della sua nascita avvenuta il 22 ottobre del 1913.
La mostra, voluta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e organizzata dall’Azienda Speciale Villa Manin si distingue dalle altre dedicate a Robert Capa grazie alla collaborazione dell’agenzia Magnum Photos di Parigi e dell’International Center of photography di New York.
La rassegna composta di numero 180 fotografie, oltre a garantire un percorso antologico completo, permetterà di conoscere ed approfondire un aspetto poco noto del lavoro di Capa, quello di cineasta e di fotografo di scena, un panorama completo che al suo interno contiene le più celebre fotografie realizzate da Robert Capa durante la sua carriera.
L’ambizione originaria di Capa era di diventare scrittore, ma l’impiego presso uno studio fotografico a Berlino lo avvicina al mondo della fotografia. Diviene famoso in tutto il mondo per una foto scattata a Cordova, dove ritrae un soldato dell’esercito repubblicano colpito a morte da un proiettile sparato dai franchisti, “regime politico dittatoriale instaurato in Spagna nel 1939 dal generale Francisco Franco e durata fino alla sua morte avvenuta il 20 novembre 1975”. Questa foto è tra le più famose fotografie di guerra mai scattate. Fu pubblicata, per la prima volta sulla rivista VU, poi su Life, sul Picture Post e poi su migliaia di altre riviste. La foto è stata al centro di una lunga polemica in merito alla sua presunta non autenticità.
Di per sé l’eventuale falso della foto nulla toglierebbe al valore storico che essa ha acquisito come simbolo dei soldati lealisti morti durante la guerra civile spagnola. A favore dell’autenticità vi sono lunghe ricerche storiche condotte dal biografo di Capa Richard Whelan, ma a sgomberare definitivamente il campo di questa lunga diatriba, nel 2013 è il Centro Internazionale di Fotografia che scopre e diffonde un’ intervista radiofonica, risalente all’ottobre del 1947, in cui Robert Capa spiega esattamente cos’è successo: “Ho scattato la foto in Andalusia – racconta – mentre ero in trincea con 20 soldati repubblicani, avevamo in mano dei vecchi fucili e morivano ogni minuto”. La foto è stata scattata mentre i soldati con cui viaggiava correvano a ondate verso una mitragliatrice fascista per abbatterla. Al terzo o quarto tentativo di assalto dei miliziani “ho messo la macchina fotografica sopra la mia testa – continua l’intervista – senza guardare ho fotografato un soldato mentre si spostava sopra la trincea, questo è tutto. Non ho sviluppato subito la foto le ho spedite assieme a tante altre. Sono stato in Spagna per tre mesi e al mio ritorno ero un fotografo famoso, perché la macchina fotografica che avevo sopra la mia testa aveva catturato un uomo nel momento in cui gli sparavano. Si diceva che fosse la migliore foto che avessi mai scattato, ed io non l’avevo nemmeno inquadrata nel mirino perché avevo la macchina fotografica sopra la testa”.
In mostra saranno presenti le principali esperienze che caratterizzano il lavoro di Capa: gli anni parigini, la Guerra civile spagnola. Molte delle foto di Capa della Guerra civile spagnola furono, per vari decenni, ritenute perdute, ma riemersero a Città del Messico alla fine degli anni 1990 mentre fuggiva dall’Europa nel 1939, Capa aveva perso la raccolta, che nel tempo fu soprannominata la “valigia messicana”; inoltre la Guerra fra Cina e Giappone, poi la Seconda guerra mondiale con lo sbarco in Normandia, la Russia del secondo dopoguerra, la nascita dello stato di Israele e, infine, il conflitto in Indocina, dove Capa morirà prematuramente nel 1954. Tutto il periodo della mostra sarà accompagnato da incontri con studiosi, fotografi e registi che presenteranno i libri e i documentari più recenti dedicati della vita e all’opera di Robert Capa. Inoltre una ricca sezione di fotografie dedicate al mondo del cinema dove egli si cimentava. Infatti, mentre si trova in Spagna per documentare la Guerra civile, gira assieme al cameraman russo Roman Karmen alcune sequenze per il film di montaggio “Spagna 36”. Ma è l’incontro con l’attrice Ingrid Bergman a Parigi ad avvicinare ancor di più Capa al mondo del cinema, infatti riesce a realizzare alcune foto sul set del film “Notorious” di Alfred Hitchock, che aveva come protagonista la Bergman. Successivamente Capa è fotografo di scena in Italia con il film di Giuseppe De Santis “Riso amaro”. Il rapporto con il cinema prosegue con il film “La carrozza d’oro”, “ La contessa scalza”.
Capa era famoso anche per la sua temerarietà, che lo aveva portato ad andare all’attacco con la prima ondata nello Sbarco in Normandia e a paracadutarsi da un aereo assieme ai militari professionisti per ritrarre da vicino l’attraversamento del Reno. La sua passione e la sua vita, l’amore per la fotografia, lo porta a morire nel 1954 durante la Prima Guerra d’Indocina: sulla via del ritorno scatta le sue ultime foto prima dell’incidente, sale su un terrapieno di destra per fotografare una colonna di avanzamento sulla radura, salito sul terrapieno posa il piede su una mina che lo uccide.
La mostra verrà arricchita da un ulteriore sezione di ritratti di Robert Capa, realizzati da grandi fotografi come Henry Cartier-Bresson e Gerda Taro; immagini che riprendono il fotografo in alcuni momenti del suo lavoro di fotoreporter e della sua vita privata.
Robert Capa: La realtà di fronte a cura di Marco Muniz – catalogo Silvana Editoriale
Villa Manin (Passariano di Codroipo - Udine).
20 ottobre 2013 – 19 gennaio 2014
Orari: da martedì al venerdì: 9-13 / 15-18.