- MARIA COLLETTI, EMOZIONI DELL'ARTE.
8 settembre 2013
di
anna scorsone alessandri
E’ in corso presso la Galleria di Villa Niscemi la mostra personale di Maria Colletti, artista di grande fantasia che lascia incantati davanti alla poesia dei paesaggi. Essa riesce a trasmettere a chi si pone di fronte alle sue opere, entusiasmo e stupore. L’artista si è avvicinata a questa meravigliosa forma d’arte spinta dall’amore per i colori della nostra terra, i colori caldi della campagna, la vegetazione dei boschi dove le sfumature si fondono a creare un mondo fantastico. “La scelta” è uno dei suoi lavori più belli, è un spettacolo che avvince lo spettatore, che può farlo vagheggiare, intenerire, entusiasmare.
Nelle sue opere dense di cromatismo e giuoco di luci, si riesce a distinguere un forte senso della vita e della libertà che traspare poi anche nei titoli: il “Bene” e il “Male”, “Passioni del cuore”, la Voce della coscienza”; l’armonia cromatica, la fantasia, la conveniente disposizione delle figure nell’insieme dell’opera rendono preziose quelle tele e quei tocchi magici di bianco posati su fondi scuri e sviluppano il racconto che sembra non avere fine per cui lo spettatore si sente emotivamente coinvolto.
Che dire di un’artista con tanta fantasia e abilità nell’esprimersi con colori e soggetti così diversi tra di loro. Ci mette a disposizione la sua tavolozza frutto della sua genialità. Anna Francesca Biondolillo nel suo testo scrive: …Maria Colletti da abile artista riesce nel suo racconto surreale, tra luce e tenebre, a restituire in pittura il quotidiano conflitto che si rappresenta all’uomo nella scelta tra le tante passioni del cuore, riempiendo così lo spazio pittorico di accattivante pathos. Spesse volte nel suo scenario pittorico, il connubio luce-ombra si viene a trovare in uno stato di straordinaria commozione da catturare le corde dell’anima. È il caso del dipinto “Ciò che resta”, una interpretazione surreale costituente l’esortazione della conoscenza della sofferenza. L’artista con questo lavoro non ha voluto raffigurare la Crocifissione ma ciò che rimane in essa. Ovvero il lacerante dolore di un addio, l’incolmabile vuoto che resta dopo la separazione come pure la triste situazione dell’attuale crisi in seno alla chiesa cattolica. Quindi, un argomento mistico che nella sua pittura diviene contemporaneo ”.
Quello che caratterizza Maria Colletti è quella volontà espressiva che tende a concretizzare con abilità di estro le sue riflessioni e lo stato d’animo che conducono all’apprezzamento e alla stima del fruitore.
Maria Colletti nasce a Caltavuturo: amante della pittura e dell’arte, frequenta per qualche anno il Liceo Artistico, successivamente lavora presso uno studio di commercialista, che la porta ad essere, oggi la sua professione, continuando a coltivare la sua passione. Nel 2004 si iscrive a dei corsi di pittura e nel 2010 comincia ad esporre nelle varie gallerie con consensi sia del pubblico che della critica. La sua arte è piuttosto varia; tuttavia, è stata la corrente artistica del simbolismo a stimolarla, soprattutto nei suoi recenti lavori, con l’intento di trasmettere al pubblico messaggi forti e decisi. Le sue opere sono pubblicate in diverse riviste d’arte ed ha ricevuto vari premi.