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- ARNALDO POMODORO: OPERE 1954 - 1960 "UNA SCRITTURA SCONCERTANTE"

28 marzo 2013

di Anna Scorsone Alessandri

Martedì 9 aprile 2013,la Fondazione Arnaldo Pomodoro inaugurerà la sua nuova sede di Milano, in via Vigevano n. 9. Il primo evento
ospitato nella struttura, adiacente agli archivi della Fondazione e allo studio dell’artista, titolo della mostra “Una scrittura sconcertante”. Arnaldo Pomodoro. Opere 1954-
1960, in programma dal 10 aprile al 30 giugno. L’esposizione, curata da Flaminio Gualdoni, documenterà la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro, scultore nato a Marciano di Romagna (Rimini) nel 1926. Trasferitosi a Milano nel lontano 1954 dove inizia la sua attività artistica; un viaggio straordinario e unico, attraverso cui è possibile leggere più attentamente il lavoro dell’artista. Le opere vent’otto in tutto, un lavoro di ricerca svolto da Pomodoro attraverso sculture, modellini, bozzetti e disegni. Pur rimanendo nell’ambito della tradizione realizzativi del “plasmare” le sue idee, compresa l’antica nobile tecnica a cera persa, segnano un momento di rottura tra la monumentalità figurativa e la rappresentazione di pura bellezza ed eleganza formale.

Nell’arte di Pomodoro domina un rigoroso “spirito geometrico”, per cui ogni forma tende all’essenzialità volumetrica della sfera, del cubo, del cilindro, del cono, del parallelepipedo. Pomodoro studia da geometra per dedicarsi poi quasi subito alla scultura, per la quale sviluppò a poco a poco un’enorme passione. Le prime sculture risalgono all’inizio degli anni cinquanta. Sono rilievi modellati nel ferro, stagno, piombo, argento, cemento e bronzo. La sua scrittura è costituita da segni astratti. L’uso di questi materiali inediti testimonia la ricerca e la volontà di Pomodoro di sperimentare nuovi mezzi formali ed espressivi. Oltre alla scultura, espressione unica nel suo genere, si è cimentato in altre attività artistiche, dai gioielli, splendide miniaturizzazioni dei ben più grandi capolavori, minuscole sculture dal contenuto palpitante e intenso, alla scenografia, illusione di fatua solidità, all’architettura, reale mostrarsi del genio proteso nel tempo. Le sue opere si trovano nelle città più importanti come Roma, Torino nel Cortile delle Pigna dei Musei Vaticani e nei maggiori musei mondiali nonché al Cremlino e all’ONU. L’influenza intellettuale di Klee, che si definiva “astratto con qualche ricordo”, si avverte nel passo lirico e nella filigrana naturale tipici di Pomodoro di quel tempo, esplicitati da titoli in cui si dice di “orizzonte”, “situazione vegetale”, “estensione vegetale”, “paesaggio”. Questo è il percorso che lo conduce alla consapevolezza del segno astratto come cellula plastica, caratteristico di tutta la sua straordinaria vicenda successiva. Pomodoro è considerato uno dei più grandi scultori contemporanei italiani, molto noto ed apprezzato anche all’estero. 
 
Accompagna la rassegna il primo numero dei Quaderni della Fondazione. Collocata nei pressi della Darsena dei Navigli,la Fondazione Arnaldo Pomodoro, agirà come vero e proprio centro culturale, proponendo mostre, incontri, conferenze, presentazioni di libri, concerti. La vicinanza tra gli ambienti configura un polo artistico di grande suggestione, che tra i cortili antichi dei Navigli salda ancor più la contiguità tra il luogo dove la scultura di Pomodoro nasce e quello in cuila Fondazione ne documenta e promuove l’attività, ponendosi contemporaneamente come luogo di studio e di confronto intorno ai temi e alle figure dell’avanguardia contemporanea. La ricerca di Arnaldo Pomodoro è una ricerca infinita, dove ogni tappa è un’opera, una scenografia, un costume, un testo, in questo caso una mostra. 
 
A questa iniziativa seguirà, dopo l’estate, una mostra dedicata a Enrico Baj che ne analizzerà non solo il ruolo primario nel dibattito artistico degli anni ’50 e ’60, che lo vede fondare il Movimento nucleare, concepire riviste come “Il Gesto” e redigere manifesti cruciali come Contro lo stile, ma anche porsi come interlocutore attivo, in particolare tramite i rapporti con Edouard Jaguer e il gruppo “Phases”, della grande avanguardia internazionale, da Marcel Duchamp a Man Ray, da Asger Jorn a Guy Debord. ARNALDO POMODORO. OPERE 1954-1960
Una scrittura sconcertante
Milano, Fondazione Arnaldo Pomodoro (via Vigevano 9)
10 aprile - 28 giugno 2013 Orari: dal mercoledì al venerdì, dalle 16 alle 19. Ingresso libero.

http://www.italiainformazioni.com/italia-informazi oni/39426/fondazione-pomodoro-inaugura-la-nuova-se de-a-milano

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