- MICHELANGELO ANTONIONI "UN POETA DEL NOSTRO MONDO CHE CAMBIA", PALAZZO DEI DIAMANTI - FERRARA.
7 marzo 2013
di
Anna Scorsone Alessandri
Nella celebrazione del centenario della sua nascita, Michelangelo Antonioni, uno dei più grandi registri della storia del cinema moderno, in mostra a Palazzo dei Diamanti, accostando la sua creatività, i suoi lavori a opere di grandi artisti, come De Chirico, Moranti, Rothko, Pollock, Burri e Vedova, e offrendo un inedito e suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia. Un poeta, uno dei padri della modernità cinematografica. La sua opera che ha oltrepassato i confini della settima arte, è stata profondamente ispirata dalle arti figurative e ha esercitato a sua volta su di esse un notevole ascendente, come sul cinema di ieri e di oggi.
Antonioni nel 1940 si trasferisce a Roma, dove diventa redattore della rivista “Cinema”, ma ci resta poco per divergenze politiche col segretario del direttore Vittorio Mussolini, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia, ma frequenta solo un semestre perché viene chiamato alle armi. Durante il servizio militare partecipa alla stesura di “Un pilota ritorna” di Roberto Rossellini. Seguono altri documentari: uno nel 1948 N,U. (Nettezza Urbana) che vince il Nastro d’Argento, e tre nel 1949. Il suo esordio avviene nel 1950 con Cronaca di un amore, pellicola che segna la fine del neorealismo e la nascita di una nuova stagione del cinema italiano. Antonioni ha firmato alcune delle pagine più intense e profonde del cinema degli anni sessanta e settanta.
A celebrare il maestro ferrarese è appunto questa grande mostra, a cura si Dominique Palini – già direttore della Cinèmathèque Francaise – organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara – Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. La mostra racconta il prezioso patrimonio di opere, oggetti e documenti relativi alla vita e al lavoro del regista di proprietà del Comune di Ferrara: i film i documentari, la biblioteca, la discoteca, gli oggetti personali e professionali che parlano delle passioni di Antonioni. Il percorso espositivo, vede avvicendarsi un racconto cronologico e approfondimenti tematici su alcuni motivi chiave del lavoro del regista: le leggendarie nebbie della pianura padana ritornano in molti dei suoi film, sono contrapposte alla luce abbagliante dei deserti aridi e polverosi delle pellicole della maturità. Ad arricchire l’allestimento una grande istallazione, collocata nel giardino interno del Palazzo dei Diamanti, ispirata ad una delle più celebri scene di Blow Up, quella partita di tennis.
Michelangelo Antonioni nasce a Ferrara il 29 settembre 1912 dopo il diploma all’Istituto Tecnico consegue nel 1935 la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Bologna. Ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo è un gruppo di amici, coi quali crea una compagnia studentesca che mette in scena alcuni suoi testi, Pirandello, Ibsen, Cechov; intanto diviene titolare della rubrica cinematografica del quotidiano di Ferrara, il “Corriere Padano”, e inizia a girare un cortometraggio sulla pazzia al manicomio di Ferrara, ma gestire i pazienti è difficile e il lavoro non viene terminato. Nonostante le difficoltà del Paese in guerra, Antonioni riesce a girare il suo primo cortometraggio: Gente del Po, La guerra costringe Antonioni a lasciare incompiute le riprese, e ad abbandonare le pellicole girate, parte delle quali si deteriora; solo nel 1947 il materiale rimasto verrà montato. Nel 1952 Antonioni gira I vinti, con l’intenzione di raccontare in tre episodi, ambientati uno in Francia, uno in Inghilterra ed uno in Italia, tre delitti compiuti da giovani, ma senza appesantire la narrazione con tematiche moralistiche e cattoliche, cosa invece pretesa dai produttori. Con queste pretesa si scontra la laicità del regista, e i compromessi raggiunti a fatica non accontentano nessuno. Il film risulta discontinuo, anche per tagli operati dalla censura, che stravolge l’episodio italiano perché i due protagonisti sono omosessuali.
Per alcuni anni, in attesa di realizzare alcuni progetti a cui teneva molto, Antonioni scrive racconti per Il corriere della Sera, e dipinge piccolissimi quadri che verranno poi presentati nella raccolta “Le montagne incantate”. Durante la biennale del cinema di Venezia del 1983, e sono attualmente esposte al Museo di Ferrara “Michelangelo Antonioni”. Per il regista dipingere e scrivere non sono operazioni estranee al cinema, ma anzi un “approfondimento dello sguardo”. Sempre nel 1983 gira per Raitre Ritorno a Lisca Bianca, un breve documentario a colori suoi luoghi dell’Avventura. Numerosi sono i film di Antonioni: L’avventura, la notte, L’eclisse, Deserto rosso, tutti interpretati dall’allora sua compagna Monica Vitti. Questi film consacrano Antonioni tra i dieci registri più importanti del mondo, e gli fanno ottenere un contratto per tre film con la Metro Goldwin Mayer.
Nel 1985 viene colpito da un ictus. La malattia lo priva della parola e lo costringe sulla sedia rotelle. Dopo un periodo di inattività forzata nel 1989 Antonioni ritorna al lavoro, grazie all’aiuto anche professionale della moglie Enrica con un lavoro girato nel 1977 in India su una festa religiosa gli permette di presentare a Cannes, nell’ambito del Progetto Antonioni, il documentario Kumbha Mela.
A questi seguono altri documentari: nel 1990 Roma, per la serie “12 autori 12 città, nel 1992 Noto Mandorli Vulcano Stromboli Carnevale e nel 1997 Sicilia.
Dopo dieci anni dall’ictus, Antonioni torna al lungometraggio con Al di là delle nuvole, film costituito da quattro episodi, per quattro storie d’amore ambientante in città diverse e realizzato con la collaborazione del suo grande estimatore Wim Wenders.
Stremato dalla malattia, si dedica negli ultimi anni alla pittura.
Michelangelo Antonioni muore la sera del 30 luglio 2007 nella sua casa di Roma e sepolto, per espressa volontà nel Cimitero Monumentale della Certosa di Ferrara.
Palazzo dei Diamanti – C.so Ercole d’Este 21 – Ferrara .- Dal 9 marzo al 9 giugno 2013.
Orari di apertura: lunedì 14,00 – 19,00, Da martedì a domenica 10,00 – 19,00.
Aperto anche a Pasqua e lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno.
Biglietto d’ingresso: intero € 10,00; ridotto € 8,50 (dai 6 a 18 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate).