Per Alessandria ecco i ritratti di Alessandro Magno ripresi da marmi e antiche monete; a Cartagena Pedro Cano fa convivere i tonni e i polipi che si asciugano al vento e anfore esili che arrivano a Roma e che quando si rompevano, si accumulano nella città eterna. E poi ancora: le grate di un chiostro della certosa di Valldemossa tra le colline circondate da orti, unica rappresentazione di Maiorca fatta non solo di marinai ma anche di un’agricoltura fonte di alimentazione, mentre l’isola di Patmos viene descritta da ghirlande, ispirandosi alla tradizione del primo maggio con la raccolta nei campi di rami di ulivo, grano, uva, lavande che servono per decorare le porte di case. E poi la venera di Siracusa, il satiro danzante, ritrovato dopo secoli nei fondali marini di Mazara del Vallo, il Giovane di Mozia conservato in un museo circondato da alberi di pino, il labirintico intreccio nei palazzi di Spalato, i colori malinconici della laguna veneziana, Santa Sofia a Istanbul. 
 
Un modo di rappresentare la realtà che, in effetti era una non realtà prendendo spunto, dal libro di Italo Calvino, “Le città invisibili”,che è stato il punto di partenza di questo viaggio indimenticabile. libro che, dopo tormentose incertezze, lo convinse di una idea a dir poco originale, cioè che non potesse esistere una città unica, ma ognuna di esse si compone di vari particolari di migliaia di città; un concetto di universalità che lo stesso Artista forse aveva intuito, ma non compreso compiutamente nell’immenso valore umano e sociale.
Nove luoghi di memoria, nove rielaborazioni profonde e affascinanti del vagare di un artista che diventano, da appunti di viaggio, testimonianze di civiltà, di antichità ma anche di futuro. Un Mediterraneo che trova nelle radici della propria storia anche quella dell’artista e del suo eterno girovagare. 
 
Pedro Cano racconta il mediterraneo, nel quale ha trascorso gran parte della sua vita ed ha dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta, tele e soprattutto moltissimi quaderni che lo hanno accompagnato nei suoi viaggi. Pedro Cano nasce ad agosto del 1944 a Blanca (Spagna). Studia all’Accademia San Fernando a Madrid. Nel 1969 si trasferisce a Roma all’accademia di Belle Arti, dopo aver vinto il Prix de Roma all’Accademia di Spagna. Comincia ad esporre in alcune grande città del mondo, da Madrid a Beirut, a Lisbona, Amsterdam, Parigi, New York, Toronto, Bogotà, Salisburgo. Le sue opere si trovano esposte in tutto il mondo, recentemente i Musei Vaticani hanno acquistato un grande quadro dell’artista, importante è stato l’incontro con Italo Calvino, cui è stata ispirata la mostra personale itinerante Le città invisibili. 
 
Dall’11 novembre 2010 è stata istituita a Blanca la Fondazione Pedro Cano, che raccoglie in uno spazio museale circa duemila lavori dell’autore, tra i quali i notissimi quaderni di viaggio, che documentano le sue continue esplorazioni intorno al mondo.
La mostra sarà visitabile fino al 3.3.2013 presso la Fondazione Benetton studi e ricerche spazi Bomben, Via Cornarotta 7, Treviso
Da martedì a venerdì ore 15 - 20, sabato e domenica ore 10 – 20. Ingresso libero.
 
http://www.italiainformazioni.com/italia-informazi oni/33704/un-viaggio-nel-mediterraneo-con-gli-acqu erelli-di-pedro-cano

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