- MIMMO GERMANA' - SIDE - A MODERN ART GALLERY, CATANIA.
22 novembre 2012
di
Anna Scorsone Alessandri
Tra Cielo e Terra è il titolo della mostra del Maestro Mimmo Germanà a cura di Giovanni Gibiino e testo di Achille Bonito Oliva.
L’esposizione raccoglie una selezione di 25 tele del maestro della Transavanguardia.
Nato a Catania nel 1944, pittore autodidatta, nomade della pittura, da giovane svolge il servizio militare a Palmanova (Friuli Venezia Giulia) dove vince un premio di pittura estemporanea.
Mimmo Germanà, dopo un periodo di ricerca orientata verso lo spazio-ambiente realizzando installazioni con vari elementi e lavori influenzati dal clima post-concettuale conquista la Biennale di Venezia nel 1980. Nel 1987 conquista il Premio Gallarata, artista dalla personalità complessa, anticonformista e tenace. Ha costruito un mondo tattile nell’immaginario, i cui temi fondamentali sono le figure femminili dai caratteristici volti ovali spesso fluttuanti nello spazio e gli incantevoli paesaggi dagli alberi stilizzati che contrastano con il fondo: una fantasia abbagliante, colorata, rapida, adatta al suo stile onirico e trasognato.
Germanà fu lanciato da Achille Bonito Oliva nell’ambito della Transavanguardia negli anni Ottanta insieme con Cucchi, Chia, Clemente, Di Maria, Paladino. Diventa quindi uno dei primari protagonisti di questa corrente esponendo nei vari Musei, dall’Europa all’America, e solo la timidezza e il riserbo, non lo trasformano il protagonista assoluto.
La sua pittura è di stampo popolaresco con le sue forti accentuazioni simboliche tale da essere definito lo Chagall italiano
E’ stato l’artista che più di tutti ha dato vita ad un espressionismo mediterraneo per i colori vivaci stesi con forza e senza alcuna gradazione tonale. Egli accosta pochi colori simili tra loro, con l’evidente intento di rafforzare il contrasto timbrico, un evidente gusto per la decoratività.
Scrive Achille Bonito Oliva nel suo testo… “Un ritmo scorrevole regge la pittura di Germanà, fatta di spessore e pennellate dense, di colori cupi e di materie forti. Egli cerca di costruire un mondo tattile dell’immaginario, dove le figure, acquistano una tridimensionalità fatta interamente di pittura, carne e pelle incorporate dentro l’alveo del quadro. Perché il quadro è l’alveo specifico dentro cui si muovono le immagini, corposamente rimpinguate della sostanza del segno e del colore. Una pittura cosmica afferra i singoli particolari e li cala dentro il flusso del colore come continuo divenire…
A Germanà non è mai mancata l’attenzione della critica più avvertita, in una valutazione alta del suo lavoro, si scopre amante del mito delle origini, con l’immagine che vaga nell’intricato labirinto di una natura che mette ansia, timore indefinibile, paura. Come egli stesso scrive: “La mia pittura ha un suo stato d’animo che non è esattamente il mio, si identica in parte, si sente la provenienza, si riconosce il mio temperamento, ma è un’entità autonoma… Direi che la storia dei miei quadri è una storia che vive parallelamente a me, magari mi attraversa, ma non è la mia storia umana, forse la mia storia esistenziale, la storia del mio pensiero, ma non è la mia storia biologica”.
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Muore a Busto Arsizio (Varese) il 18 maggio del 1992 all’età di quarantotto anni.
La mostra sarà visitabile fino al 17 dicembre Side - A Modern Art Gallery – Viale Vittorio Veneto, 5 – Catania
Orario: martedì – sabato 10 – 13 e 17 – 20 - ingresso gratuito.