- LA RAI RACCONTA L'ITALIA IN UNA MOSTRA AL VITTORIANO DI ROMA.
26 gennaio 2014
di
anna scorsone alessandri
Il 3 gennaio di sessanta anni fa iniziavano le trasmissioni televisive della RAI. Una grande mostra sarà ospitata dal 31 gennaio al 30 marzo al Complesso del Vittoriano a Roma e dal 29 aprile al 15 giugno alla Triennale di Milano. L’esposizione che ripercorre i sessanta anni della televisione e i novanta della radio nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Provincia di Roma, e con il sostegno di Eni e Intesa Sanpaolo, che si avvale della prestigiosa collaborazione di Piero Angela, Piero Badaloni, Andrea Camilleri, Bruno Pizzul, ed è a cura di Costanza Esclapon, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne della RAI, Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando e Barbara Scaramucci, Direttore di Rai Teche.
La mostra celebra una delle più importanti istituzioni culturali del Paese attraverso filmati, fotografie, costumi, documenti, dei momenti più importanti della storia della Rai, si raccontano gli anni dell’Italia. La Rai inizia a trasmettere messaggi pubblicitari in TV con Carosello, che consisteva in una serie di filmati seguiti da messaggi pubblicitari. (Non subì interruzioni né errori per circa venti anni. Per una legge allora vigente non era concesso fare pubblicità all’interno di alcuno spettacolo televisivo) ed a Roma si inaugurava lo storico centro televisivo di Via Teulada, 66. Il primo marchio ufficiale della Rai, così come la prima sigla di apertura delle trasmissioni, fu realizzato dal grafico Erberto Carboni. Il logo era composto da lettere squadrate piatte tutte della stessa altezza nonostante il fatto che la “R” iniziale fosse maiuscola.
La Rai inizia il suo regolare servizio di trasmissioni televisive. Il primo annuncio viene fatto da Fulvia Colombo presentando la trasmissione “Arrivi e Partenze”, con Armando Pizzo, in qualità di conduttore, e il giovane Mike Buongiorno nel ruolo di intervistatore e intrattenitore con la regia di Antonello Falqui. Una breve rubrica settimanale di interviste a note personalità in arrivo o in partenza dall’aeroporto di Ciampino; per chiudere la serata con “La Domenica Sportiva”. Il programma più longevo e di successo della Rai-Tv, dedicata al campionato italiano di calcio.
Da quell’esordio prese avvio l’avventura del piccolo schermo nel nostro Paese con una lunga serie di palinsesti e di programma che hanno accompagnato la storia dell’Italia. Nelle case degli italiani sono entrate notizie da ogni parte del mondo, musica, teatro, e poi il varietà del sabato sera di Antonello Falqui con le Kessler e Mina, la diretta dello sbarco sulla luna. Tanti i programmi anche per i più piccoli, il primo, “Zurlì, mago del giovedì”, con Gino Tortorella, “Lo Zecchino d’Oro e Rin Tin Tin. Attraverso la televisione e la radio, è stato portato il mondo in casa nostra.
I grandi cambiamenti sociali, culturali, scientifici dei quali l’Italia e il mondo sono stati protagonisti rivivono in questa esposizione non in maniera celebrativa e didascalica ma con la vitalità e la pregnanza che i documenti audiovisivi sanno restituire, offrendo allo spettatore la possibilità di confrontarsi interattivamente con il passato, il presente e il futuro, verso il quale i media devono continuamente proiettarsi per non perdere di vista le diverse esigenze della comunicazione e dell’informazione. Una serie di avvenimenti accaduti dal 1954 ad oggi. Dal bianco e nero al colore e, dalla pellicola all’elettronica fino al digitale.
È stato costruito un patrimonio di storia, di tradizione, riconosciuto anche a livello internazionale; essere servizio pubblico non significa solo custodire i documenti
più rappresentativi della storia del paese ma farli diventare memoria viva. Raccontare la storia dei programmi che abbiamo seguito, i volti che ci hanno tenuto compagnia: questo è l’obiettivo che si propone la mostra quella di raccontare la storia.
La mostra si apre con l’esposizione di alcuni storici costumi di scena, da quelli di Mina a quelli della Raffaella Carrà, prosegue con la sezione “La Rai: una bella impresa italiana” che testimonia l’origine e la nascita dell’azienda, attraverso il racconto figurato di materiali d’archivio, fotografie d’epoca, opere d’arte, per poi chiudersi con uno spazio dedicato al futuro. Il direttore Rai Teche Barbara Scaramucci ha ricordato che “per realizzare gli otto filmati fatti dai curatori, di circa 40’ l’uno, sono stati visionati più di 2000 titoli di programmi dell’azienda”.
La presidente della Rai, Anna Maria Tarantola ha sottolineato che nonostante sia cambiato il mondo in cui la Rai opera e siano cambiati gli strumenti, ci sono due cose che la storia insegna, e che rimangono di grande attualità: la qualità del prodotto e il basarsi sui criteri fondamentali del servizio pubblico.
La Rai racconta l’Italia
31 gennaio – 30 marzo,
Complesso del Vittoriano – Gipsoteca, Piazza dell’Ara Coeli, 1
lunedì – giovedì dalle 9,30 alle 19,30;
venerdì, sabato e domenica dalle 9,30 alle 20,30 – ingresso libero.