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- “OMAR GALLIANI: "NEL SEGNO DEL CORREGGIO”. OMAGGIO ALL'ARTISTA EMILIANO -

12 gennaio 2009

di Claudio Alessandri

La città di Correggio nella persona del Sindaco Marzio Lotti nel volere rendere omaggio al pittore Antonio Allegri chiamato “il Correggio”, appunto dalla sua città natale, ha voluto lasciare un segno di estrema originalità, qualcosa che esulasse dalle abituali celebrazioni che si estrinsecano, generalmente, in mostre dall’indubbio contenuto culturale, ma ripetitive al punto da divenire ovvie e purtroppo, alcune volte, occasione di irritante mondanità.

Quindi era necessaria una iniziativa decisamente fuori dal comune, impresa non agevole in un campo, quello artistico, nel quale si è fatto tutto e tutto del tutto.

Per giungere ad una soluzione tangibile, occorreva un progetto, ma principalmente un’artista estremamente dotato di estrosità e prorompente fantasia. E chi meglio di Omar Galliani per dare vita e degnamente ad una celebrazione all’altezza del suo concittadino Antonio Allegri detto “il Correggio”?.

Omar Galliani ha aderito con entusiasmo al progetto certamente originale, ma stimolante quale può essere un “dèjà vu” degno di immortalare e per sempre la “memoria” di un grande artista quale fu, appunto, il Correggio.

Perché “già visto” è presto detto, l’opera realizzata da Galliani si ispira, per monumentalità, ai disegni “Nazca” del deserto peruviano, talmente smisurati da essere apprezzati, nel loro messaggio figurato, solo da grandi altezze, particolarità che ha suscitato infinite teorie espresse da grandi scienziati, ma anche da semplici poeti della fantasia, alla ricerca di una spiegazione attendibile i primi, fantastica i secondi, comunque il mistero permane ancora oggi dato che quelle “immense creature” furono tracciate millenni addietro, messaggi per esseri alieni? Chissà, quel che è certo possono essere visti nella loro interezza solo da vari chilometri d’altezza.

L’artista di Correggio ha realizzato qualcosa di simile, ma differente nelle figurazioni. Si è ispirato al celebre dipinto del Correggio, “Ganimede e l’aquila”; una scelta ponderata come scaturisce da un’affermazione dello stesso Galliani: …”Il Ratto di Ganimede del Correggio si inseriva, infatti, in questa infinita e improba impresa dell’uomo nel “tentare il cielo” che sia poi un poeta, un pittore e poi la NASA, Google o altro non importa”… “il celebre Ganimede del Kunstinstorisches Museum assume quindi una doppia veste di significati quale ambasciatore stellare – galattico di un disegna poetico”.

L’opera di Galliani si compone di una miriade di schegge marmoree di candore statuario disposte su di un grandissimo prato a comporre, infine, la siluette di Ganimede rapito dall’aquila, massima espressione artistica del Correggio.

La figura riproducente il celebre dipinto, è stata realizzata da Galliani specularmente, non una, ma due figure contrapposte ed identiche, una raffigurazione non nuova per Galliani che nella duplicità speculare vuole rappresentare la continuità tra passato e presente.

Centralmente le figure si congiungono nelle estremità delle ali e dei piedi, e sempre l’artista di Correggio afferma: “…in tal modo si crea un vuoto il cui simbolo, visto da un lato è una pianta “il tasso” dall’altro è una danzatrice antropomorfa. Congiunzioni di simboli e significati che si moltiplicano in direzione delle stelle”.

L’opera dedicatoria di Galliani, dopo una indispensabile fase progettuale, è passata alla fase realizzativa fin dal mese di agosto 2008 e quale naturale supporto è stato utilizzato un grande ovale erboso di un parco della città.

L’opera ha comportato notevolissime difficoltà d’ordine tecnico-realizzativo, tra l’altro nell’apparato luminoso atto a consentire la visione dell’opera finita anche durante le ore notturne dai satelliti.

La fase preparatoria e poi realizzativa, commemorativa dell’artista Antonio Allegri detto il Correggio è stata attentamente seguita da Flaminio Guardoni e Marzia Faietti. L’intero complesso, “Galliani: nel segno del Correggio” è stato coordinato dal Centro Documentazione “Correggio Art Home” diretto da Nadia Stefanel.

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