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- DIPINGERE COME AMOREVOLE CAREZZA, UN OMAGGIO A ROSSANA FEUDO

9 novembre 2008

di Claudio Alessandri

La Galleria Elle Arte di Palermo, ha reso omaggio, ancora una volta, all’artista Rossana Feudo. Ho sempre incontrato enorme difficoltà nel definire l’espressione pittorica di questa artista che infonde nei suoi dipinti un’atmosfera eterea, sognante eppure straordinariamente incisiva e coinvolgente.

Le difficoltà giungono alla mia mente e poi veicolate al mio più intimo sentire la bellezza espressa poeticamente. La mia osservazione pecca di pignoleria, una debolezza suggerita dalla stessa tecnica rappresentativa della Feudo che mi costringe a tornare più volte ad osservare uno stesso soggetto, destando in me un senso di frustrazione misto a meraviglia.

Potrei osservare quei fiori, quella coltre di foglie di un sotto bosco autunnale che colora di sfumature sulfuree, poi vinaccia, poi scolorate da una morte impietosa, i visi diafani di fanciulle in fiore o signore ancor belle nell’età pensosa o ancora, i grappoli d’uva i cui acini ebbri di dolce succo assumono colori impensabili, fuggendo quelli dell’ovvio ed ancora tanti altri soggetti, senza giungere a conclusioni di ponderata comprensione.

Eppure i soggetti dipinti da questa alchemica artista del segno e del colore, sono evidenti per qualsiasi osservatore, ma non per me e spero per altri oltre me. La Figurazione è ovvia, ma non volendo limitarmi a questa sprofondo in riflessioni che sfiorano l’incorporeo dell’onirico, con il suo mistero, gli orgasmi di felicità sublimi, il dolore per una morte sempre presente.

Eppure, nella puntigliosità della miniaturista, nella sensibilità di un animo femminile e nella sapienza tecnica celata dalla piacevolezza visiva, io vedo la genialità di una artista che immagina, forse è questo il suo maggiore pregio, e dipinge veri e propri capolavori.

Non ho mai partecipato ad una mostra di Rossana Feudo senza scoprire sempre nuove definizioni suggerite dai suoi dipinti, sempre eguali nell’esecuzione poetica eppure sempre diversi nel racconto di misteriose presenze che fanno capolino tra foglie, petali o nature morte. Forse efebi o gnomi vogliosi di svelarmi i misteri che tanto mi tengono sospeso sull’abisso dell’incomprensione ed ancor più ci deludono nel silenzio imposto da Rossana Feudo: sembrano voler dire: “noi siamo i fedeli custodi del segreto che da vita ai dipinti della nostra fata, se ti svelassimo quel segreto, si frantumerebbe l’incantesimo causando la scomparsa di colei che ci ha dato vita, noi stessi ed il tuo vagabondare cerebrale che, forse, è l’unica tua ragione di gioia”.



articolo del 9/11/08 siciliainformazioni

- DIPINGERE  COME AMOREVOLE CAREZZA,  UN OMAGGIO A  ROSSANA  FEUDO