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- CASTEL DEL MONTE , LO SCRIGNO ESOTERICO DI FEDERICO II -

30 marzo 2009

di Claudio Alessandri

A dimostrazione che Federico II di Svevia ha destato universale interesse fra gli storici di ogni epoca e convincimento, è sufficiente l’immenso numero di libri, di saggi e di eruditi servizi propagati dagli organi di informazione di tutto il mondo che hanno cercato di tracciare una immagine il più possibile fedele di questo re ed imperatore che ha calamitato l’attenzione su tutti gli eventi salienti dalla sua vita, militari, culturali e con questa parola vogliamo comprendere tutto lo scibile umano allora conosciuto, per gran parte del XIII secolo ed oltre, fino a giungere, nei suoi vari aspetti, sino a noi e, ne siamo certi, andrà oltre, per innumerevoli generazioni a venire.

Tanti gli studi condotti fino ad oggi, anche di grande importanza storica ed analitica confortata da profonda analisi, non approdano ad una visione esauriente del “fenomeno” “Stupor Mundi” non sono stati, sino ad ai nostri giorni, in grado di comprenderlo nella sua misteriosa profondità, tranne forse l’idea generale, ampliata e diffusa dalle leggende, che narrano delle sue conoscenze delle più segrete arti magiche, divinatorie, uno “scrigno” del sapere cabalistico nella totalità delle teorizzazioni ebraiche, arabe e cristiane.

Su queste fantastiche, ma inamovibili convinzioni è stato edificato un immenso edificio che fonda solide fondamenta, ancor prima della nascita del “Puer Apuliae”, e la cui edificazione non è giunta ancora a termine anzi, con l’ausilio di trasmissioni televisive che dovrebbero basarsi su solide verità e non su affascinanti, ma ingannevoli saghe, confermano nell’idea del vasto pubblico di un Federico II più fenomeno di un “mondo parallelo” che, come storicamente acclarato genio militare, politico e culturalmente propagatore di una nuova concezione del sapere.

Non volendo comunque deludere i numerosi estimatori delle capacità ultraterrene di Federico II, diremo che non esiste un luogo più adatto a rappresentare il mistero sotto forma simbolica, come il bellissimo, per architettura e “simbolo esoterico” , Castel del Monte.

Questo monumento chiamato impropriamente “catello” secondo il parere di numerosi esperti, si erge su di un colle nei pressi di Andria, in provincia di Bari in Puglia. Si staglia solitario sulla grigia ed imponente mole dei monti Sibillini, isolato su di una vasta pianura che, al tempo di Federico, era ricca di foreste popolate da caprioli, cervi, cinghiali e persino orsi, prede ambite dall’imperatore e dal suo seguito, in considerazione della sua proverbiale passione per la caccia.

Oggi la piana è desolata, pochi o nulli gli alberi che crescono stenti e nodosi per gli insulti del vento, l’erba si brucia ai raggi violenti del sole, le pietre con le quali è stato edificato il castello, colpito dalla luce violenta dei giorni estivi, si scorgono da grande distanza, “un miraggio reale”, che richiama il viaggiatore costringendolo ad arrestarsi per ammirare quel capolavoro architettonico, forse senza immaginare che quell’elegante edificio è considerato da molteplici studiosi di scienze occulte, il compendio di tutto il sapere cabalistico della “Luce del Mondo”.

E’ indispensabile, forse necessario per colmare le pulsioni che attanagliano il nostro spirito, prigioniero di un mondo “intermedio” sospeso fra bellezza e mostruosità, gioia e tragedia, immergerci senza esitazione in quella spirale di leggende per comprendere, forse, il mistero di un uomo che venne designato a volte alla stregua di Cristo redivivo ed a volte Anticristo portatore di tragedie immani culminanti con la profetica fine del mondo.

Vuole l’inamovibile credenza popolare che nello stesso sito nel quale è stato edificato Castel del Monte, molti secoli addietro sorgesse un tempio sulla cui cuspide si alzava una statua e sulla sua testa era inciso: “il mio capo è di bronzo, ma a levar del sole a calendi di maggio sarà d’oro”.

La scritta non venne compresa per secoli fino quando un saraceno (e chi se non un miscredente?) comprese il senso dell’enigma e il primo di maggio, quando sorse il sole, si diede a scavare nel punto esatto dove veniva proiettata l’ombra della statua e rinvenne pietre preziose e tantissimo oro, con quel tesoro fece edificare il castello, aveva inizio l’interminabile saga di Castel del Monte.

Fin qui una leggenda, affascinante, ma poco attendibile quale può essere, appunto, una leggenda, se non che da questo ha inizio per gli specialisti di esoterismo l’origine misteriosa di questo splendido monumento. Sappiamo chi lo fece costruire, forse fu lo stesso Federico a redigere il progetto, perché questa unicità rispetto alle decine di manieri con i quali l’imperatore fortificò il suo Regno di Sicilia? una unicità evidentissima nei canoni costruttivi tanto diversi dagli altri castelli con caratteristiche che li designavano ad uso militare? Queste ed altre domande sono divenute terreno fertile per teorie di ogni tipo.

A questa costruzione si sono interessati, nei secoli, matematici, studiosi di cabala, di astronomia, di scienze occulte, di esoterismo e di tutto quanto ancora residua da antichissimi riti e credenze popolari. Castel del Monte quindi racchiude tutte le conoscenze dei popoli antichi che originano dalla creazione del mondo, i segreti dell’universo, il destino degli uomini, della loro venuta al mondo sino alla morte e tanto, tanto altro ancora.

Gran parte di queste teorie discendono dai cavalieri templari che, riconquistata Gerusalemme vennero ospitati in ciò che rimaneva del tempio fatto innalzare da re Salomone, questi monaci guerrieri appresero, proprio in quel luogo e dagli arabi la “Geomanzia” una scienza che trae dai numeri verità inaccessibili ai non adepti.

Ed è proprio da questa disciplina che deriva la teoria che accomuna geometricamente, perché collegati da una lunga linea retta, tre importantissime costruzioni: “la piramide di Cheope, Castel del Monte e la Cattedrale di Charter”, la medesima teoria afferma che queste tre costruzioni sono state edificate seguendo identici principi, esse costituiscono il centro catalizzatore del “potere divino”.

Ci ripromettiamo di trattare compiutamente in seguito tutte le caratteristiche di contenuto esoterico racchiuse in questa unica costruzione che Federico II volle edificata per rappresentare un monumento eretto quale “contenitore” di tutto il sapere dell’occultismo.

Concludendo, almeno per il momento, ci è facile affermare che nella costruzione di Castel del Monte non venne dimenticato nulla che avesse attinenza con il suo significato simbolico. Federico fece edificare non un castello, come costruttivamente inteso, ma un tempio a sua memoria; dopo la sua morte – non - morte che lo avrebbe colto all’età di 267 anni, tenendo fede alla profezia del mago Merlino.

Vogliamo anticipare, in ogni caso, due particolarità di questa splendida costruzione che sfuggono, nel loro significato occulto, al visitatore distratto. L’ingresso al castello, un portale bellissimo pur nella semplicità realizzativa, è affiancato da due colonne di candido marmo che sono sovrastate da due leoni scolpiti in pietra; il primo guarda in direzione del sole che sorge al solstizio d’inverno, il secondo guarda nella direzione del sole sorgente al solstizio d’estate.

All’esterno del portale i gradini che degradano verso il sottostante prato, sono stati costruiti in modo che colui che lascia il maniero non possa mai volgergli le spalle, un particolare che sta ad indicare un enorme rispetto per quel luogo, quasi si trattasse di un tempio cristiano o che il castello stesso rappresentasse un importante simbolo sacrale. Ancora, estremo rispetto per quel sovrano che, nel bene e nel male, era stata la “fiaccola del mondo” e di tutti i popoli per il XIII secolo ed oltre.

articolo del 30/3/09 siciliainformazioni

- CASTEL DEL MONTE , LO SCRIGNO ESOTERICO DI FEDERICO II -