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- IL SURREALISMO DI JOAN MIRO' IN MOSTRA A CARPI

16 marzo 2009

di Claudio Alessandri

  Da tempo immemorabile l’opera letteraria era ed è spesso, quale completamento indispensabile, impreziosita da illustrazioni, a volte realizzate da modesti e sconosciuti disegnatori, altre quasi ad evidenziare la rarità dello scritto, da grandissimi artisti.

Spesso il lettore non si rende conto di questo prezioso “completamento”, forse l’abitudine, ma molto più probabilmente la naturale contiguità fra narrazione ed immagine, finiscono per divenire un tutt’uno coerente, armonico e godibile come ed altre la stessa composizione letteraria.

Questa forma espressiva, narrativa e figurativa, ha avuto un precorso parallelo alla stessa invenzione della stampa con caratteri mobili, nelle biblioteche e nei musei si possono ammirare incunaboli preziosissimi per rarità di contenuto e per le stupende illustrazioni miniate, alle volte, anche da artisti celeberrimi, un solo esempio, Leonardo da Vinci.

Questa tendenza decorativa ha attraversato vari secoli ed è giunta sino a noi sempre preziosa, divenendo uno scrigno che racchiude tutte le tendenze, gli stili che l’arte pittorica ha attraversato nel corso dei millenni.
Dal Medioevo al rinascimento fino alle moderne figurazioni.

In questo preziosissimo ambito si inserisce l’iniziativa dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Città di Carpi e l’indispensabile contributo di importantissimi istituti bancari italiani che hanno permesso una mostra dai grandi contenuti culturali e didattici; tesa alla scoperta e conseguente valorizzazione del libro d’artista, la mostra è inserita nello spazio espositivo della Biblioteca Multimediale intitolata a A. Loria. Carpi non è nuova a simili iniziative, ha dato inizio a questa trattazione con le pubblicazioni illustrate da Matisse, adesso è il turno del famosissimo rappresentante della corrente surrealista iberica Joan Mirò.

La mostra vedrà esposte circa 90 opere grafiche originali di questo grande maestro della figurazione del XX secolo, non solo, ma insieme a Salvador Dalì ed a Renè Magritte, diede l’indispensabile input ad un mutamento radicale all’espressione pittorica del suo tempo e che ha protratto il suo “incanto” sino ai nostri giorni.
Mirò per le sue opere, abbandonata una realtà che gli è divenuta matrigna, si affida all’onirico, a quella dimensione che fluttua fra fantasia e realtà privata dalla violenza, dalla banalità, resa godibile e gioiosa.
Il suo desiderio si concretizza nei colori squillanti, nelle forme indefinite, nelle linee che percorrono le sue opere alla ricerca di un fine coerente, tangibile, ma reso sopportabile dall’incorporietà del sogno.

Le opere che verranno proposte al pubblico, sono state tratte dai numerosi libri esposti. Fra gli altri, come evidenziato dal curatore dell’evento Michele Tavola, bisogna evidenziare “Album 19” impreziosito da uno scritto introduttivo di Raymond Queneau, dato alla stampa nel 1961, mercante nonché editore di Mirò.

Notevole il catalogo edito da ETS (Pisa) che riporta numerose note critiche provenienti dai collezionisti di tutta Europa, dallo stesso Tavola e dalla esperta Chiara Gatti. Da sottolineare inoltre che durante tutto il periodo espositivo, verranno organizzate numerose iniziative a corollario ed arricchimento delle sensazioni scaturite dall’osservazione delle straordinarie opere dell’artista di Barcellona.

articolo del 16/03/09 italiainformazioni

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