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- VALERIO MARCHESE ALLA RICERCA DELLO SCATTO PERFETTO -

11 marzo 2009

di Claudio Alessandri

Presso la “Galleria Lanterna Magica di Palermo è in svolgimento la mostra fotografica dell’artista Valerio Marchese, dal titolo “Lo sguardo sospeso”.

Al primo sguardo, gli “scatti” di Marchese, tutti in bianco e nero, richiamano alla mente atmosfere che dissolvono i ricordi in variazioni di grigio che suggeriscano il tentativo di sottrarre la realtà all’evidenza, un desiderio pressante di “passare oltre”, non dimenticare, ma sublimare in atmosfere vissute in un passato remoto, avvertimenti slegati, parcellizzati e costretti nell’immobilità geometrica di una perfezione disumana.

Poi l’atmosfera non muta, ed è l’artista che si impone una coerenza espressiva che è la sola ragione di un percorso brumoso, cielo, mare, alberi e terra mutano cromie in lievi variazioni del grigio, fino all’occultarsi dei soggetti ritratti nel nero compatto del sipario che delimita la scena, non consentendo all’osservatore distrazioni di sorta.

Quella è l’opera fotografica, il soggetto da esaminare, da studiare nel significato, per cercare di comprendere l’input misterioso che, scaturito dalla mente di Marchese e veicolato dall’obiettivo fotografico “paralizza” un microcosmo che racchiude, in breve spazio, immagini, fantasie, tutto l’universo che travalica l’immagine fotografica e percorre mondi forse mai esistiti, o intravisti in sogni, o altre vite.

La formazione artistica di Valerio Marchese, risente inevitabilmente degli insegnamenti attinenti dall’esempio dei maggiori artisti della fotografia, sia italiani che stranieri, ma ha saputo, nel tempo, svincolarsi da ogni altrui influenza, assumendo una sua caratteristica visione nel mondo e delle cose, interpretandoli con il suo sguardo, la sua visione filosofica di tutte le manifestazioni che esprimono vitalità, idee e concetti che si riverberano nelle menti veicolati da improvvise sensazioni che, pressanti lo costringono a raffigurarle nella “sua maniera” per rivelarsi al mondo, per regalare al prossimo le stesse pulsioni che poco prima lui stesso ha avvertito e adesso concede in altruistica “osmosi” nella speranza di donare, se non felicità, almeno serena contemplazione di un mondo prossimo ad un tramonto che tale rimarrà nell’attesa di una notte presaga di un alba luminosa.

Valerio Marchese come tutti gli artisti della fotografia, cura personalmente lo sviluppo dell’immagine e chiuso nell’intimità della camera oscura, moderno alchimista, con acidi e tanta perizia, trarrà il risultato della sua “idea”, esulterà, sarà colto da scoramento? Poco importa, sarà sempre pronto a ricominciare teso alla ricerca dello “scatto perfetto” che sarà sempre quello successivo, guai cullarsi sugli allori
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articolo dell'11.3.09 siciliainformazioni

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