- FEDERICO II DI SVEVIA, ANTICRISTO O SALVATORE DEL MONDO? -
5 gennaio 2009
di
Claudio Alessandri
Ho preso visione, purtroppo con notevole ritardo, dell’articolo pubblicato su Sicilia Informazioni, del 3 settembre 2008 dal titolo: “La venuta dell’Anticristo e la setta segreta di Federico II”, a firma di Sigismondo Panvini.
Confesso di non avere mai conosciuto questo dotto studioso di “cabala” ed ho ritenuto opportuno, prima di prendere la penna e scrivere, approfondire la conoscenza, letteraria, di Panvini avendo conferma in fine, di fare conoscenza con un profondissimo cultore di cabala e predizioni e tanto altro, ma lontano, non so se per sua scelta, dalla verità storica riguardante “La luce del mondo”.
La disquisizione di questo informatissimo studioso, sollecitata da alcuni lettori giunge, dopo un iniziale riferimento all’Apocalisse dell’apostolo Giovanni alla citazione di una serie di designati, presunti, Anticristo e non riscontrando in ciascuno di loro il “mostro apocalittico” si sarà chiesto, perché non riesumere le tante leggende riguardanti Federico II di Svevia? Ed ecco sciorinati nomi, teorie ed altre facerie che a quanto sembra hanno finito per catturare qualche credulone poco preparato storicamente. Non per nulla è lo stesso Panvini a precisare che non è lui a designare Federico II quale Anticristo, ma testimonianze, numerose e di varia provenienza, emerse dall’oscurità del tempo. Semmai a Panvini si può imputare una notevole condivisione con dette testimonianze implicitamente confermandone la veridicità.
Come volevasi dimostrare e come da me più volte sostenuto, in varie pubblicazioni dedicate alla vita o le vicende che ebbero come protagonista l’imperatore Federico II di Svevia, sono stati versati litri e litri di inchiostro; di questo straordinario personaggio hanno scritto, in ogni epoca ed ancora ai nostri giorni, numerosi storici di chiara fama che nel tracciare le vicende umano ed imperiali del “Puer Apuliae”, ciascuno secondo le proprie convinzioni politiche, ideologiche e campanilistiche, ha alzato un tale polverone che molto difficilmente si potrà porre la parola fine sulla controversa realtà storica del grande svevo.
E’ da porre in evidenza che anche i più accaniti detrattori riconobbero in Federico II un carisma fatale, lo stesso Frà Salimbene, estremamente prevenuto, non riuscì a sottrarsi a quel fascino e scrisse: “Se egli fosse stato buon cattolico e avesse amato Dio, la chiesa e la propria anima, non avrebbe avuto nessuno a lui pari tra i dominatori del mondo”. Frà Salimbeni è implacabilmente severo riguardo alle convinzioni ultraterrene di Federico, ma mi chiedo quanto influì sulle sue idee il fatto che l’Imperatore si oppose con tutte le sue forze al potere temporale dei papi e Salimbene, per quanto di squisita cultura era pur sempre un fervente servitore del Vaticano.
Da questa fitta nebbia, ecco apparire ed affermarsi una miriade di leggende che hanno avuto maggiore fortuna della storia ufficiale, ancor prima della sua nascita Federico ispirò maghi, veggenti di ogni nazione e credo, che profetizzarono per il futuro “Stupor Mundi” una vita di gloria, alcuni, altri di misfatti e di terrore, queste si stratificarono solidamente non solo nel pensiero degli ingenui, ma e questo è gravissimo, anche su menti eccelse.
Pontefici, clero secolare e tutti coloro che avrebbero tratto vantaggio nel demonizzare Federico II, non trascurarono alcuna occasione per indicare nel “Puer Apuliae” il più volte profetizzato “Anticristo”, colui che come previsto dal calabrese Abate Gioacchino da Fiore sarebbe stato generato da una donna che a sua insaputa era stata fecondata dal demonio. Quella donna era Costanza d’Altavilla madre di Costantino Federico. L’Abate precisava inoltre che Costanza avrebbe partorito colui che avrebbe dominato il mondo, ma anche l’Anticristo, fuoco incendiario e fiaccola del mondo.
Coloro che temevano in quella nascita la fine di ogni privilegio, colsero al balzo il motivo, non nuovo, dell’Anticristo che, da secoli aleggiava sul mondo come minaccia di tremende nefandezze, questa orrenda creatura sarebbe stata partorita da una monaca strappata, quindi contro la sua volontà, dal monastero; anche Dante Alighieri credette in questa fandonia inventata di sana pianta dai detrattori di Federico, poiché Costanza non era mai stata suora, bensì ospite di un monastero come allora era d’uso fra i nobili per le figlie non maritate.
Ecco comunque un’altra versione totalmente opposta a quella dell’abate Gioacchino da Fiore, Goffredo da Viterbo salutava, nel nuovo nato, il Salvatore, il predestinato al possesso del mondo che avrebbe unito finalmente l’occidente e l’oriente, come profetizzato dalla Sibilla Tiburtina.
Guelfi e Ghibellini, spesso servendosi di ingenui religiosi, i primi, fedeli sostenitori dello “Stupor Mundi”, i secondi, fecero a gara per diffondere leggende paurose o gloriose che finirono per oscurare la storia, divenendo l’argomento prediletto di fantasiosi scrittori o, peggio, di propagatori di leggende ammantate da testimonianze storiche.
Continuare a citare altre leggende sarebbe inutile, perché solo di leggende si tratta, attraenti, sconvolgenti e se credute reali, generatrici di altra confusione. Che Federico II venne e viene da alcuni idolatrato e da altri maledetto, non è cosa nuova, ma è compito dei cultori di certe tradizioni e in modo particolare dagli storici, ristabilire un giusto equilibrio fra storia reale e leggenda e non fomentare credenze che l’autorità di chi le propaga rende, per alcuni, verità assoluta.
Comunque, se proprio qualcuno vuole cimentarsi nella ricerca di un erede di Federico II che, dall’antenato avrebbe ereditato, oltre al nome, la spaventosa facoltà di incarnare l’anticristo, ebbene, proprio a Palermo abita un discendente di Federico d’Antiochia, figlio naturale di Federico II, si dia da fare e lo scovi. Buona indagine e tanta fortuna.