- FEDERICO II E I MISTERI DI CASTEL DEL MONTE / 3
21 aprile 2009
di Claudio Alessandri
Come abbiamo potuto constatare dai pareri espressi da dotti studiosi di caratteristiche architettoniche collegate a contenuti esoterici riferiti a Castel del Monte, tanto inamovibili i sostenitori della tesi magica, quanto i secondi altrettanto decisi a confutare dette tesi attribuendole a veri e propri funambolismi matematici. La matematica e la geometria da scienze esatte quindi diverrebbero mezzo fraudolento al solo scopo di confermare, tesi che si basano esclusivamente sulla menzogna.
Dando il dovuto credito ai contestatori, dovremmo concludere che la tanto decantata perfezione delle proporzioni architettoniche del Castello, sono basate esclusivamente sulla fantasia, proporzioni geometriche ad esclusivo beneficio delle teorie dei sostenitori del magico, dell’occulto.
Quindi Castel del Monte, altro non sarebbe stato che uno dei tanti castelli che Federico II fece edificare in Puglia esclusivamente a difesa dei suoi vasti domini. Rimane sempre un dubbio cioè perché questo Castello si differenzia in modo tanto evidente dagli altri fatti edificare dall’Imperatore? A cosa si deve la sua forma ottagonale tanto simile alla corona imperiale che non si riscontra in nessun altro castello dello stesso periodo costruttivo? Ed i suoi tanti simboli, o presunti tali, che inducono a pensare a veri e propri messaggi dal contenuto magico?
Di certo sappiamo che quando lo “Stupor Mundi” a mezzo di una missiva inviata il 29 gennaio 1240 al suo architetto conteneva l’ordine di reperire tutti i materiali da costruzione per iniziare l’edificazione del castello lo definisce “Castrum”, inequivocabilmente fortezza e null’altro.
Si potrebbe facilmente obiettare che se l’Imperatore al quale viene attribuito il progetto, avesse avuto l’intenzione di fare di quel momento la “summa” di tutto il suo sapere misterico, non lo avrebbe chiamato, in ogni caso, “templum”, ma sono tutte considerazioni teoriche, di certo non vi è nulla, nessuno scritto o testimonianza diretta, a giustificare tutte le teorie esoteriche, esistono solo simbolismi di pietra, quelle pietre però tanto originali appartenevano al re ed imperatore Federico II, per i suoi contemporanei e nei secoli successivi, “contenitore” egli stesso di un mistero insoluto, destinatario di fatti e misfatti talmente eclatanti da designarlo, appunto con l’appellativo di “Stupor Mundi”, per alcuni un Cristo risorto e tornato tra noi, per altri incarnazione dell’Anti Cristo, incarnazione demoniaca di ogni male esistente al mondo.
Tentare una “mediazione” diverrebbe un assurdo, una impresa fallita ancor prima di essere attuata, un assurdo storico di teorizzazione di un personaggio che sfugge alla comprensione come ogni simbolo di genialità, sia essa votata al bene che al male.
Giocoforza ci tocca riemergerci nelle teorie, nelle speculazioni certamente interessanti che ci forniscano un quadro eloquente di un “fenomeno nato nel XIII secolo, Federico II, divenuto nel corso dei secoli il protagonista in negativo ed in positivo, sul quale disquisire in infinito dispute tra realtà storica e “realtà” delle simbologie magiche.
Come abbiamo scritto in precedenza, per i sostenitori delle teorie “occulte”, Castel del Monte alto non era che un messaggio esoterico scritto con la solida pietra. Questa affascinante teoria poggia, purtroppo per i suoi sostenitori sui presupposti di una, o più scienze per nulla ineccepibili, divenendo facile bersaglio per coloro che in quello stupendo monumento altro non vedono che uno dei tanti castelli fatti, edificare dallo “Stupor Mundi”, a sostegno di ciò citano alcuni documenti risalenti al luglio del 1246 che contengono ancora Federico vivente, delle indicazioni illuminanti.
Un nobile ribelle ai voleri dell’Imperatore venne imprigionato nelle “segrete” del castello, conseguenza logica lo stesso ospitava insieme alla prigione, una guarnigione a guardia del prigioniero; quindi il sito era abitato, dotato di cucine e molto probabilmente di stalle.
Un altro documento contemporaneo a Federico, lo “Statum de Reparatione Castrum” nel citare i vari castelli che sorgevano in Puglia, e che necessitavano di restauri da effettuarsi a carico degli abitanti di Monopoli, Bitetto, Bitonto, cita chiaramente il “castrum” Castel del Monte. Negli anni che seguirono, dopo la morte dell’Imperatore, quel luogo venne utilizzato dai regnanti del tempo, sia come abitazione che come simbolo del loro potere sui sudditi.
Il Castello, secondo alcuni inadatto alla difesa, nella realtà fece fronte all’attacco di eserciti nemici, ad assedi e a colpi di cannone; è giunto sino a noi non come importante simbolo esoterico, ma come un minutissimo luogo a difesa dei territori controllati dai vari signori che succedettero nel controllo di un territorio vasto e prospero, cosparso di piccoli, ma importantissimi presidi al servizio di una munita difesa castellare.
Castel del Monte costituiva quindi uno dei tanti anelli di una catena voluta dall’imperatore a baluardo del suo immenso potere politico.
Fin qui le ragioni dei sostenitori di una realtà che rendeva e rende vano ogni contenuto delle tante teorie sostenute “vivacemente” da tecnici dell’occulto, vedremo in seguito la loro reazione a tanto “scetticismo”, adducendo fatti ineccepibili a sostegno della “loro” ragione.
articolo del 21/4/09
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