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- L'ARTE DELL'ACQUARELLO IN UN SEMINARIO ORGANIZZATO DA PEDRO CANO.

26 maggio 2009

di Claudio Alessandri

Pedro Cano, artista spagnolo “trapiantato” da tempo nel nostro Paese, organizza dal 25 al 30 maggio 2009 , ospite della Casa del Pellegrino le Monacelle a Matera, un seminario sulla pittura realizzata con la difficile tecnica dell’acquerello.

Cano, artista che si è affermato in campo mondiale quale ultimo esponente del realismo figurativo, la cui attività espositiva si è concretizzata presso le maggiori Gallerie a livello internazionale, ha sentito l’urgenza di perpetuare la sua arte, attraverso varie iniziative, privilegiando l’organizzazione di numerosi seminari.

Da quasi dieci anni l’artista iberico organizza, i suoi seminari vertenti l’acquerello in Spagna e nel nostro Paese e vedono la partecipazione di pittori già affermati e di allievi, manifestazioni che riscuotono grandissimo successo partecipativo e di addetti ai lavori e da estimatori appassionati di questo genere di espressione pittorica.

Come già scritto, il seminario che vedrà quale teatro la “magica” città di Matera, si avvarrà, quale sede propulsiva la Casa del Pellegrino le Monacelle, teatro della iniziativa sarà l’intera città i cui abitanti potranno osservare e giudicare giornalmente, per l’intera durata dell’evento, le opere di Pedro Cano e degli allievi nell’ambito di un workshop, tutte le opere dovranno riprodurre il paesaggio materano, ricco di spunti sia nel paesaggio aspro, tormentato che dall’atmosfera suggerita da una originalità architettonica che rappresenta, senza ombra di dubbio, un “unicum” in campo mondiale.

La manifestazione contempla anche una conferenza stampa che concluderà l’evento dopo la proiezione che ha per trama la vita dello stesso Cano, già presentata nel 2005 a Venezia in occasione della Biennale (La mia voce- con la regia di Giulio Berruti).

Il seminario vedrà la presenza di trenta acquerellisti giunti da varie località italiane e spagnole che, prendono spunto dall’evento, daranno visibilità ad una città conosciuta, per le sue caratteristiche peculiari, in tutto il mondo, ma purtroppo trascurata, per la posizione geografica, dai tradizionali circuiti turistico-culturali.

Pedro Cano, nel corso di una sua personale tenuta a Palermo, durante la quale gli esternai la mia ammirazione per la sua pittura ed in modo particolare, nel rappresentare scorci di città o interi villaggi, mi fece partecipe di un suo segreto.

Le sue città, i suoi paesaggi, sempre immersi in atmosfere sognanti, non rappresentavano un luogo definito da un nome e da una indicazione geografica, i suoi dipinti ritraevano il compendio di tutti i luoghi da lui visitati durante i suoi soggiorni in varie nozioni per partecipare alla frenetica attività espositiva.

Aveva scelto quel modo di rappresentare la realtà che, in effetti era una non realtà, prendendo spunto, come riferirà in seguito nel corpo di un catalogo pubblicato a Palermo in occasione di un’altra presenza nella nostra città, dal libro scritto da Italo Calvino, poco prima di lasciare questo mondo, “Le città invisibili”, libro che, dopo tormentose incertezze, lo convinse di una idea a dir poco originale, cioè che non potesse esistere una città unica, ma ognuna di esse si compone di vari particolari di migliaia di città; un concetto di universalità che lo stesso Maestro forse aveva intuito, ma non compreso compiutamente nell’immenso valore umano e sociale.

E’ probabile che io, allora, non abbia interpretato compiutamente il pensiero di Cano, ma nell’osservare, oggi, i suoi acquerelli, debbo constatare di avere colto in pieno il senso logico del teorizzare del Maestro, in realtà più complesso e profondo delle sue stesse realizzazioni pittoriche
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articolo del 26/05/09
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