- TURI SOTTILE, DA ACIREALE A ROMA CON I SUOI AFORISMI IN PITTURA -
22 maggio 2009
di
Claudio Alessandri
Roma ospita dal 20 maggio 2009 una mostra personale del pittore di Acireale, Turi Sottile. Durante l’evento curato dal Fabio Cozzi, verrà presentato il catalogo dedicato all’artista, Edizione Michelangelo Libri che contiene i testi critici di Dante Mafia e Paola Giammaria.
Le opere esposte, tutte di grande formato, coprono un biennio di attività ed, ancora una volta, Sottile prosegue nella sua sperimentazione, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo che si, ovviamente, alternative alle tecniche tradizionali, ma sempre nell’ambito di una espressione artistica coerente, non ricerca di originalità fine a se stessa, ma armonia e bellezza nella diversità.
Tutte le opere esposte sono realizzate con colori acrilici, pigmenti entrati ormai da molto tempo nell’uso comune, non altrettanto i supporti, tele acetate, gommate o plastificate.
La pittura di Turi Sottile sembra sospesa su qualcosa di incorporeo quasi espressa nell’aria e all’osservatore appare come immagine, colore al di la di quell’elemento inconsistente eppure determinante nel creare un’atmosfera sognata, immaginata ed impalpabile, un supporto che nella sua inesistenza visiva da validità e forza espressiva all’opera stessa. Il desiderio della “ricerca” è sempre stato un valore fondante della vita artistica di Turi Sottile, è lui stesso che lo sottolinea ed in questa “voglia” di sempre nuovo si inserisce “la parola”, cioè quella forma aforistica che “grandina” sull’opera, non imposizione di una idea, ma il desiderio di dare al dipinto, oltro al significato visivo-emozionale, anche una parte che invita alla riflessione e dipinto e messaggio non sono né disgiunti, né contrastanti, si compenetrano strettamente nel mistero di una “sciarada”.
Turi Sottile nasce il 21 febbraio 1934, prestissimo manifesta la sua propensione per il mondo dell’arte, quelli sono gli anni nei quali la pittura incontra ostacoli invalicabili nel volere lasciare un genere che si è affermato in Europa e nel mondo, quell’arte figurativa che ha fatto seguito e già era un significativo mutamento, alle rappresentazioni di carattere prevalentemente religioso, romantico e simbolico, ma la sua frequentazione nella bottega di un vecchio e noto pittore di Acireale, farà in modo che il giovanissimo allievo possa apprendere i principi basilari per un artista, a prescindere da ciò che dipinge, l’uso corretto del colore, le proporzioni, il disegno.
Cresciuto negli anni ed in esperienza, frequenta studi classici ed ha modo di approfondire le sue conoscenze sui “grandi” del recente passato; Matisse, Picasso e poi, altro stimolo, Kooning, Hartung, solo per citarne alcuni.
La sua piena attività artistica ha inizio nel 1952, partecipa a numerose collettive, la sua prima personale la terrà nel ’58, negli anni successivi aderisce alla corrente “nuova figurazione”. Non trascura, nel frattempo, l’attività tesa a promuovere la cultura che si esplicita nella rassegna d’arte internazionale con sede nella sua città natale, la dirigerà per ben 17 anni, e servirà, oltre l’innegabile apporto culturale, anche a dare grande visibilità ad Acireale ed ai critici che seguiranno donerà una vetrina prestigiosa al trasformarsi dell’arte nelle nuove tendenze, facendo da cornice tra l’altro alla nascita, voluta da Benito Oliva, della “transavanguardia”.
Turi Sottile, ormai artista maturo, si trasferisce nel 1973 a Roma, è alla ricerca di “confronti” vuole cimentarsi con il mondo dei “grandi”, ma presto quell’ambiente lo deprime, non risponde alle sue aspettative, più proclive al chiacchiericcio salottiero che ad una seria analisi del mondo artistico nazionale ed internazionale.
Quel mondo fatuo l’opprime ed ecco iniziare la sua peregrinazione che lo porterà nell’America del nord ed in quella del sud e, come contro altare l’Europa dell’Est. Da questo “vagare” trae ispirazioni culturali, di pensiero di atmosfere, ma principalmente quegli stimoli che ha sempre ritenuto indispensabili per rendere l’arte figurativa sempre viva, propositiva.
Seguono numerosi anni nei quali Sottile dipinge un “rielaborato espressionismo astratto”, sempre vigile sulle proporzioni, elemento voluto e fortemente sentito in tutte le sue opere.
L’insanabile volontà di ricerca si concretizzerà nell’utilizzo di supporti da lui solo utilizzati, totalmente dissimili da quelli tradizionali, ed ecco nascere, insieme alle trasparenze, gli effetti delle velature che valorizzano e potenziano la luminosità, quei traslucidi effetti opalescenti che catturano l’osservatore in un felice giuoco di solarità goduta pur se velata da una ombra molesta.