- LA SCOMPARSA DI MAURO DE MAURO NEL NUOVO LIBRO DEL CRONISTA DI NERA LEONE ZINGALES -
23 gennaio 2009
di
Claudio Alessandri
Recentemente, per i tipi della Casa Editrice Nuova Ipsa di Palermo, è stato pubblicato il libro: “Mauro de Mauro – Storia di una misteriosa scomparsa – Fu solo mafia?”. Questo libro scritto dal giornalista e scrittore Leone Zingales, va ad aggiungersi ai molti altri proposti ai lettori a partire da poco dopo la scomparsa del giornalista del quotidiano del pomeriggio “L’Ora” di Palermo.
Libri in gran numero, alcuni molto interessanti, altri privi di ogni valore letterario e di costrutto; articoli giornalistici apparsi, nel tempo, su varie testate nazionali e straniere, frutto di serrate inchieste di grandi e meno grandi cronisti, non sono riusciti a svelare il “mistero” della scomparsa di De Mauro, un personaggio per molte ragioni scomodo, ma innegabilmente cronista dal grande intuito, di quel tipo di giornalisti che si definivano “da trincea”.
Il libro scritto da Leone Zingales, secondo il mio parere ha l’ulteriore e forse determinante merito di non “lanciarsi” in locubrazioni che non potrebbero portare nulla di nuovo o di utile al tanto altro gia detto o scritto. Zingales evita accuratamente di aggiungere altra “foschia” al “nebbione” che ha inghiottito “l’affaire De Mauro” fin dal suo esplodere, un depistaggio dagli evidenti contenuti politici, affaristici, mafiosi, ma che dovevano essere cancellati dalla mente e dal ricordo ed io aggiungo, dalla coscienza di coloro che alla “ragion di stato” sono disposti a giocarsi anche l’anima, sempre che ne avessero una.
Alle supposizioni, più o meno intelligenti, oppone il contenuto integrale, completo dei necessari omissis, delle domande degli inquirenti e relative risposte degli inquisiti relative al “caso”, il tutto completato dagli interrogatori degli investigatori appartenenti alla polizia ed ai carabinieri, ancora una volta nonostante le pubbliche dichiarazioni di amichevole collaborazione “gli uni contro gli altri armati”
Rivalità più volte manifestatasi, ma che nell’affaire De Mauro, divenne coscientemente o incoscientemente, un depistaggio micidiale che, non solo non condusse ad alcun risultato di qualche importanza, ma fu senza dubbio, se non il motivo primario, certamente la concausa dell’insabbiamento di quelle importantissime indagini. Zingales propone inoltre, in calce alla ricostruzione attinente scrupolosamente alle indagini, una lunga intervista fatta alla figlia maggiore di De Muro, Franca, interessante dal punto di vista umano dal quale traspare il grande affetto di una figlia alla quale è stato sottratto il padre con violenza inumana e alla quale non è stato risparmiato, nel corso degli anni, nessuno dei particolari atroci che sono scaturiti, della morte del giornalista così come raccontati dai sempre nuovi, con nuove versioni, “collaboratori di giustizia”.
Il libro di Zingales merita, secondo me, un plauso particolare per purezza letteraria e per avere apportato chiarezza con la linearità e la imparzialità del cronista disinteressato, proteso unicamente all’affermazione della arida, crudele, ma onesta realtà.