admin

Testi

- "APPUNTI DI VIAGGIO"

18 maggio 2009

di Claudio Alessandri

Il viaggiare dell’uomo ha inizio con la sua comparsa sulla terra, dovrà viaggiare per procurarsi il cibo, per scampare ai pericoli di una natura nemica, per trovare una caverna atta a proteggere lui e la sua famiglia. Questi primi, incerti, passi daranno senso alla loro narrazione, “appunti” graffiati sulle pareti rocciose, resi vividi dal colore ocra della terra. 

Quelle saranno le prime testimonianze di un viaggio che non ha avuto ancora fine; i cervi in fuga per evitare le lance dalle punte fatte con le ossa degli animali uccisi, poi di ossidiana, gli enormi bufali abbattuti, non dalla forza, ma dall’intelligenza umana, quella stessa capacità intellettiva atta ad elaborare dei pensieri semplici rivolti ad entità sconosciute, arbitre del loro vivere o morire. Chi ha suggerito loro l’esistenza di un mondo “supremo”? Ce lo chiediamo ancora oggi e probabilmente non saremo mai in grado di darci una risposta esauriente.

Quei disegni preistorici, in ogni caso, a mio avviso, segnano l’inizio di un desiderio artistico, oltre che pseudo religioso che progredirà con l’uomo fino a raggiungere vette sublimi, sarà comunque sempre un racconto, “appunti di viaggio”, reali o fantastici, poco importa.

Il viaggio reale consente l’osservazione diretta di uomini e cose, ma gli appunti risentiranno sempre di sensazioni intime, non teorizzabili, uniche ed irripetibili come concepite dal viaggiatore e non trasferibili, materialmente, ad altri. Viaggiare con la fantasia non impone limiti spaziali o temporale, sensazioni poetiche, una fuga dalla realtà, desiderio sovrumano di libertà corporale e di pensiero, emblematica in questo senso la stupenda novella, per stile letterario e per contenuto emotivo, di Luigi Pirandello: “Il treno ha fischiato…”, l’essere umano può essere confinato nell’orrore della non conoscenza, ma non a lungo, giungerà il momento che sentirà: “Fischiare il treno”, allora nulla potrà costringerlo contro la sua volontà.
 
La mente umana è nata per essere libera nel pensiero e nelle raffigurazioni partorite da questo.

Il dipingere, insieme al narrare, sono dei doni straordinari, il congiungersi di raffigurazione e parola, l’una cosa indipendente dall’altra o accomunate in un “transfert” di sensazioni visive e cerebrali che conducono ad un’unica meta, l’evasione dal “captivo” per penetrare in un mondo parallelo nel quale tutto è consentito dall’armonia e dalla bellezza, ed è proprio questo mondo che aneliamo con tutte le nostre energie mentali.

Gli “appunti di viaggio” possono essere stimolati dall’osservazione diretta, dalla fantasia, dai sogni o da elaborazioni mentali di mondi mai visti, esistenti al di fuori di ogni comprensione umana. Nessuna raffigurazione d’arte visiva deve essere esclusa dal contesto artistico, la pittura naturalistica è d’immediata comprensione, ma altrettanto comprensibile è l’informale, elaborazione stilistica che si origina sempre dal figurativo, l’espressione concettuale, appunto basata sulla esplicitazione artistica di concetti, condivisibili, non condivisibili, in qualsiasi caso stimolatori di confronti dialettici che costituiscono il “sale” del progredire nell’intelletto e nella conoscenza degli uomini che, inconsciamente, hanno abbandonato da milioni di anni le primitive abitazioni rupestri, responsabili di uno strano destino, arbitri del loro progredire nella luce vivida della conoscenza, o precipitare, adesso e per il futuro, nell’orrido buio della nuova barbarie.

articolo del 18/05/09
siciliainformazioni

- "APPUNTI DI VIAGGIO"