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- UNA MOSTRA ANTOLOGICA DI LEONARDO LUCCHI, .A TAORMINA LE SCULTURE DELL'ARTISTA CESENATE -

29 dicembre 2008

di Claudio Alessandri

  Lo scultore cesenate Leonardo Lucchi ha dato vita, ospite della “Fondazione Mazzullo” nei prestigiosi ambienti dell’antica dimora dei Duchi di Santo Stefano a Taormina, ad una mostra antologica che percorre ben quaranta anni della sua prestigiosa attività artistica e le quaranta opere esposte testimoniano con evidenza la grande versatilità dello scultore romagnolo, un percorso coerente che, lungi da ricerche stilistiche estranee alle sue “corde”, lo conduce a dare evidenza alla bellezza, all’armonia delle forme colte in attimi di coinvolgente dinamismo.

La mostra che si intitola “Forme in Mostra”, è stata curata da Giuseppe Morgana e Francesco Barone, la stesura del catalogo si è avvalsa della competente testimonianza del critico e storico dell’arte Prof. Lucio Barbera.

Le opere esposte evidenziano il gusto per la rappresentazione classica della realtà, una realtà ristretta, ma non rinchiusa, in soggetti che contengono in se stessi bellezza armonica, splendidi nudi femminili che ancor più attraggono per la presenza, in alcune composizioni, di fanciulli il cui volto si illumina di risa felici. Non meno attraenti i cavalli, in solitarie galoppate, o in gruppi serrati, lanciati, forse, a cercare di prevalere l’uno sull’altro e tutti insieme a gareggiare con il vento che agita le fluenti criniere, onde che non si frangeranno su spiagge deserte, ma che si armonizzeranno con le masse muscolari che si contraggono e si distendono nell’esplodere poderoso, felice, dinamico.

Le sculture di Leonardo Lucchi pur rimanendo nel vasto alveo figurativo, condividendone i canoni stilistici codificati da secoli, introduce nella sua arte un elemento che conferisce alle sue sculture, siano esse di bronzo, di legno o di creta, una levità che sottrae la materia dall’ottusità insita nell’elemento informe, e ricorrendo ad un artificio funambolico, in apparenza, concesso con disarmante semplicità dall’elaborato scultoreo privato da ogni sovrastruttura e fissato sul supporto, la rigidità della materia fa il resto.

Le splendide sculture del cesenate, apparentemente, fluttuano in spazi liberi donando ai nudi femminili adagiati su amache sospese nel nulla, la straordinaria sensazione di una raggiunta beatitudine, corporale e sentimentale. Leonardo Lucchi ha posseduto fin dall’infanzia un dono preziosissimo, ma quel dono naturale è stato ampliato ed arricchito frequentando l’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza, da quella provvida esperienza ha colto la manualità che gli ha consentito di tramutare il pensiero artistico in opera d’arte, un sentimento sublime si è materializzato in opere splendide per bellezza visiva, per contenuto filosofico della materia, grave come il bronzo, che una semplice intuizione ha reso lieve come una nube fantastica sospesa in un cielo sereno d’agosto.

articolo del 29.12.08 siciliainformazioni

- UNA MOSTRA  ANTOLOGICA DI  LEONARDO  LUCCHI, .A TAORMINA  LE SCULTURE DELL'ARTISTA  CESENATE -