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- "MURALES, STORIA DELLA SICILIA". DOMENICA RIFLETTORI SUL "BUEN RETIRO" DEL BARONE ARTALE.

2 luglio 2009

di Claudio Alessandri

Domenica 5 luglio alle ore 18,00, verrà presentata un’opera colossale, favorita dai responsabili dell’Hotel Torre Artale. Questo splendido complesso alberghiero, si offre allo sguardo ammirato di chi, per la prima volta ha la ventura di inoltrarsi lungo una tortuosa strada che si snoda, in massima parte, lungo un territorio aspro, ai primi contrafforti del massiccio incombente delle Madonie.

La campagna appare ostile, poco coltivata e male, sterpi e cespugli spinosi a perdita d’occhio; poi all’improvviso, ecco apparire un insieme di costruzioni che, dopo il trascorso squallore, desta meraviglia, uno stupore che riporta il sorriso sul volto del visitatore disorientato da tanta bellezza che deriva dal recupero di una vetustà nobile e preziosa.

Quel vasto complesso di fabbricati ospita l’Hotel Torre Artale, il perché di questo nome è presto detto. Si tratta di un luogo sorto nel XVIII secolo ed è stato per molto tempo il “buen retiro” del Barone Artale, dominato da una torre arcigna come deve essere un’attenta “vedetta” pronta a lanciare l’allarme scorgendo il pericolo che giungeva dal mare rappresentato per molti secoli dalle vele dei pirati saraceni, quel mare che rappresentava l’unico mezzo di sostentamento per il piccolo villaggio marinaro di S. Nicola l’Arena che si scorge la in basso, non lontano, adesso tranquillo approdo di festosi vacanzieri.

Il sito, come già scritto, è prossimo all’antico borgo di pescatori di S. Nicola l’Arena, un tempo abitato, in massima parte dai “tonnaroti” al servizio della prospera tonnara che annualmente veniva “armata” per la cattura di quei preziosissimi pesci, oggi purtroppo quasi scomparsi.

L’Hotel Torre Artale non dista molto da un altro centro abitato ricco di storia e di tradizioni, Trabia, recentemente designato come il luogo dove venne confezionata per la prima volta la “pasta” che veniva lavorata già come giunge sulle nostre tavole ancora oggi.

Da Trabia, narra il canta storie, partì a spron battuto il barone Don Cesare Lanza che, livido di rabbia e risentimento per la figlia, la giovane baronessa di Carini, rea di avere tradito il marito il barone La Grua-Talamanca
con Ludovico Vernagallo, giovane nobile del luogo e raggiuntala la trafisse a morte con la sua spada, salvando in tal modo l’onore del suo casato, forse non lo avrebbe fatto se avesse saputo che, da quella morte efferata, in tutta la Sicilia sarebbe nata la pietosa saga che cantava e canta la crudele morte di una giovane donna per mano di un padre carnefice e crudele.

L’Hotel ha promosso di recente una performance dai notevoli connotati artistici e, contemporaneamente monumentali. Non saprei come altro definire un murales da “guinness” lungo ben 450 metri che si snoda lungo un muro facente parte del complesso alberghiero.

L’organizzazione di questa notevole impresa è stata affidata all’Associazione RicercArte rappresentata e diretta da Naire Feo e Bartolomeo Conciauro, artisti essi stessi e riconosciuti come competenti e dinamici organizzatori di notevoli eventi artistici aventi il crisma dell’originalità.

Gli artisti che hanno dato vita all’evento sono stati circa quaranta, ognuno ha dipinto una porzione di muro destinato a questa manifestazione. I dipinti, tutti realizzati servendosi di colori acrilici, si ispirano alle innumerevoli e fantastiche tradizioni della Sicilia, ovviamente seguendo il sentire artistico di ciascun pittore.

L’evento che si è prolungato per vari giorni, non è stato vuoto esibizionismo, un autocompiacimento fine a stesso, vuole essere arte, storia, bellezza e ricordo commosso di secoli di tradizioni riposte da qualche tempo nelle brume dell’oblio.

Leggende e tradizioni, alcune tramandate oralmente, altre raccolte ed ordinate amorevolmente da noti e meno noti scrittori, primo fra tutti l’impagabile Giuseppe Pitrè che aprì la strada a tanti altri studiosi delle glorie, vere o presunte, della Sicilia, fino a qualche anno addietro queste tradizioni leggendarie godevano dell’attenzione di coloro che avevano a cuore la loro isola, non per gretto campanilismo, ma perché ritenevano, ed a ragione, che quei racconti, a volte ameni, altre volte paurosi o celebrativi, non erano del tutto pura fantasia, ma tramandavano delle realtà storiche altrimenti trascurate alla stregua di semplici fantasie del popolo che, in assenza di una istruzione adeguata, aveva creato una storia “parallela” zeppa di inesattezze ed iperbole per colmare il vuoto colpevole generato da coloro che, per primi avrebbero dovuto curare con intelligenza l’espressione dell’anima di un intero popolo, non attossicata da interessi estranei ad una storia limpida, onesta, vero testamento di coloro che hanno colto dalla modestia popolare, i veri, unici motivi celebrativi di un glorioso passato
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http://www.pittorica.org/public/comunicati-stampa/ presentazione-del-catalogo-arte-torre-artale-relai s-2020.asp

 - clicca sull'immagine per vedere la presentazione a cura di Claudio Alessandri


       
 
        Fabrizio Costanzo con Claudio Alessandri


       
 
Fabrizio Costanzo,Germana Riccioli e  Claudio Alessandri

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