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- LA GRAFICA COME E' GIUSTO CHE SIA -

14 dicembre 2008

di Claudio Alessandri

Presso la Galleria “La Piana Arte Contemporanea”, sabato 13 dicembre, è stata inaugurata una collettiva di grafiche dei massimi artisti italiani del secolo scorso ed alcuni ancora in attività.

La mostra è titolata: “La trama dell’immagine”, un titolo più che altro rivolto a chi a queste antiche e nobili tecniche artistiche ha dedicato secoli di amorevole studio, cercando sempre e gelosamente di non alterarne l’originalità con soluzioni che qualcuno definisce, per ragioni di comodo, tecnologicamente moderne.

Leggo dalla presentazione della mostra: ”…tecniche fotomeccaniche che l’anno in parte svilita…” riferendosi ovviamente alla grafica originale: la pietra litografica per le litografie; il bulino, la lastra metallica e la pressa, per l’acquaforte; l’apparato serigrafico, ovviamente, per la serigrafia. Io sono stato, e non da ora, molto più drastico, secondo il mio parere la tecnica fotomeccanica ha segnato inesorabilmente la fine della grafica tradizionalmente intesa. Un danno enorme per la storia dell’arte.

Sia la litografia, l’acquaforte, con tutte le sue numerose varianti, punta secca, vernice molle etc, la serigrafia, richiedono un intervento diretto e determinante dell’artista per una buona riuscita dell’opera finita; la tecnica fotomeccanica richiede l’intervento dell’artista esclusivamente per fornire il disegno base, dopo di ché il tutto viene realizzato da stampatori, bravissimi senza dubbio, che sostituiscono, nelle fasi più importanti di tutta la lavorazione l’artista. Questa tecnica fotomeccanica consente inoltre di realizzare un numero pressoché infinito di “fogli”.

Questa possibilità, non consentita dalle tecniche tradizionali, come sanno tutti coloro che si apprestano ad acquistare un’opera, consente all’artista ed allo stampatore di, prima numerare i fogli, normalmente da uno a novantanove con numero arabi, poi una ulteriore serie contrassegnata con lettere latine, poi con numeri romani e tutte avranno un costo identico alle altre, ovviamente elevato.

La Piana Arte Contemporanea con la sua attività offre agli amanti delle tecniche incisorie originali, un servizio immenso, poiché esponendo opere assolutamente, tecnicamente, originali, forse andrà contro corrente rispetto ad altre gallerie che privilegiano il guadagno alla qualità, ma fornisce un contributo impagabile al ritorno dell’arte autentica, rinunciando a pubblicizzare grafiche che, tutto sommato, altro non sono che “stampe Artistiche” a prescindere dall’affermazione per nulla disinteressata fatta da Renato Guttuso parecchi anni addietro, in pratica ufficializzando questa tecnica che procura lauti guadagni e per il pittore poca fatica.

Le opere esposte, come già accennato, offrono una visione ampia ed esauriente di un gran numero di artisti italiani, sarebbe però arduo citarli tutti. Pertanto dirò solo di alcuni, i più grandi tra i grandi, il mio rimane un giudizio opinabile, ma onesto e sincero: Pietro Annigoni, Ugo Attardi, E. Bay, Floriano Bodini, Antonio Bueno, Domenico Cantatore, F. Castrati, Bruno Tassinari, G. Cazzaniga, Fabrizio Clerici, Primo Conti, Gianni Dova, Pericle Fazzini, Edo Janich, Mino Maccari, Arnaldo Pomodoro e Emilio Tadini.

articolo del 14 dicembre 08 siciliainformazioni

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