- NINO BRUNO: LA VITA RISIEDE NELLA LUCE.
Nell’osservare le realizzazioni pittoriche di Nino Bruno sono stato colpito dall’evidenza della sua espressività figurativa, senza il benché minimo cedimento e soluzioni stilistiche di ardua lettura. Mi trovo quindi di fronte ad un pittore che in controtendenza, non teme di esprimere il suo sentire pittorico nella forma che gli suggerisce l’ispirazione; una ispirazione che affonda le radici in un movimento che, già al suo nascere, si impose per validità e per contenuto culturale, non per fuggevole moda o forviante apprezzamento critico. Mi è subito chiaro come questo pittore sia legato strettamente ai modelli dell’impressionismo e mi rende altresì conto di un particolare, intimo interpretativo di Bruno: una luce caratterizzante illumina sempre le sue opere. Le nature morte, i paesaggi marini, i personaggi da lui dipinti, palpitano di una luminosità solare, calda e tagliente, ponendo in risalto le composizioni che si animano andando incontro all’osservatore: il dialogo è pertanto sempre immediato e coinvolgente. Alcuni “grandi” dell’impressionismo francese hanno avuto certamente su Nino Bruno forte influenza, senza però condizionarlo eccessivamente; egli ha infatti sempre cercato una sua dimensione, un modo di essere distante da ogni schiavizzazione stilistica. La ricerca della luce, come già detto, è sempre stata per Bruno una condizione imprescindibile, infatti, attraverso la luce, cerca di fare vivere i suoi quadri guidato da una esigenza imperativa: “Un quadro deve vivere!”. E i suoi quadri vivono di luce soffusa e da tagli netti, non rifacendosi a nessun pittore del passato o del presente ma solo ascoltando ciò che avverte “dentro” mentre dipinge. Nino Bruno ha capito che la vita risiede nella luce, nelle sue infinite sfumature, essa conferisce al quadro quella vitalità che altrimenti diverrebbe la riproduzione statica di un’immagine, forse tecnicamente perfetta ma, senz’altro, priva di anima e, quindi, di vita. Bruno ha cercato e cerca sempre di trasmettere, nei suoi quadri, il bello e non il banale, qualcosa che viva nel tempo e non negli attimi fuggevoli delle cosiddette tendenze stilistiche.
Claudio Alessandri