- SALVATORE FIUME, UN MODERNISMO LEGATO AL PASSATO.
Dipinti ad olio su masonite, ma anche disegni e sculture che completano una visione esauriente dei soggetti maggiormente cari a Fiume. Si coglie il nuovo, l’invenzione delle Città formate da statue, una visione trasognata dall’espressione metafisica degli anni ’50, come le forme antropomorfe, e zoomorfe ricavate dalla comune pietra o dal nobile marmo, dello stesso periodo.
La donna diviene per Fiume un grande spazio geografico, tutto da osservare, ammirare e studiare. Ed ecco nascere le fanciulle somale dalle membra eleganti e flessuose, che esprimono grande dignità e consapevolezza della loro avvenenza, anche le geishe giapponesi stimolano il richiamo femminino di Fiume, proseguendo nel mondo asettico delle modelle che il Maestro caratterizza con il rosso dei capelli e delle calze, un colore vivido che contrasta apertamente con la pelle, quasi diafana che attrae e stimola pensieri fra l’estetico e la sessualità, quindi si giunge alle bellissime fanciulle medio orientali, parzialmente velate, dai grandi occhi neri e dalle labbra coralline, attentamente osservate da un sultano, custode e padrone di un harem popolato da fiori carnali, favole vissute nelle “Mille e una notte”. . Il titolo “un classico moderno”, riassume compiutamente il percorso artistico di questo grande Maestro, è evidente, nelle sue opere, il richiamo del classico condotto in chiave moderna, non sono assenti le suggestioni di un’arte concepita da una sensibilità primigenia, si osserva il richiamo del Rinascimento italiano, della inconfondibile pittura iberica, quindi, inevitabile, quella contemporanea, e eco Picasso e De Chirico, gli artisti più vicini spiritualmente e tecnicamente a Fiume.
Fiume coglie l’essenza delle opere dei due grandi Maestri, per riversarla in nuove soluzioni che vanno incontro alla necessità del nuovo, una pittura che pur abbandonando la influenza delle esperienze del passato, torna a quei legami, ma rinnovati, sempre figli di nobili trascorsi, impossibili da accantonare a guisa di oggetti da cantina.
Claudio Alessandri