- FONS RAS, SCULTORE
Lo scultore e pittore olandese, di adozione lussemburghese, Fons Ras, realizza opere con l’utilizzo di materiali poveri: tela di sacco, ferro e, principalmente, legno sgrossato, sagomato a mano, o lavorato dagli agenti atmosferici e naturali quali l’acqua, il sole, il gelo, il fuoco ed il vento, su cui, poi interviene il colore, a volte vivido, a volte smorzato come al variare delle stagioni e dell’umore. Un discorso antropologico profondo che ricopre “l’uomo” e le sue origini in una continua ricerca delle tradizioni e della storia di vari popoli; dell’uomo nel senso più generale del termine, con la sua straordinaria bellezza e le inconcepibili bassezze. A prescindere dall’aspetto visivo, che colpisce per primo il pubblico che viene attratto dai colori vivaci e dall’eleganza formale, è lo stesso Fons Ras che fornisce la “chiave” per la comprensione profonda delle sue opere, dove albergano i contenuti, l’anima stessa dell’artista, una intimità spirituale che nessuno potrà mai violentare con erudite, quanto presuntuose dissertazioni. Fons Ras è nato in Olanda, pur vivendo ed operando nel Lussemburgo da tantissimi anni; ma si allontana spesso dal piccolo Granducato, spinto da sete di conoscenza, per recarsi nei più svariati Paesi della terra e, da ogni popolo “visitato” ha percepito istanze, sofferenza, libertà tradita, natura degradata …
Ed ecco la bandiera Peruviana, rossa come il colore dell’allegria ma, nella realizzazione di Ras il rosso si smorza, i colori si intristiscono e si incupiscono del sangue versato dal popolo: ed è una frase volgare ad esprimere le istanze di libertà dei peruviani, scritta su un muro scrostato, tragica ed ultima risorsa di un popolo che soffre. Una foresta di croci sovrasta un piccolo cimitero, un microcosmo popolato da gente di tutte le razze ma, dice Ras: “… tutti in allegria, insieme, in un mondo migliore del nostro ...”. Ci colpisce una realizzazione di Ras, piena di colori smaglianti da una parte e, dall’altra, legno bruciacchiato, scavato, limato: ed è ancora l’artista a fornirci la chiave della sua opera dimostrandoci quanto possa essere ingannevole una interpretazione esclusivamente visiva; quei colori smaglianti che suppongono una vita rigogliosa celano una tragedia planetaria; quelle grandi foglie verdi ed i fiori nascondono l’insidia dell'alga che invade il mediterraneo distruggendo ogni forma di vita.
L’osservare le opere di Ras è un continuo altalenare tra supposizioni e realtà, un’affermazione violenta del pensiero e dei contenuti sulla superficialità che, quasi sempre, seduce l’umanità conducendola inevitabilmente al disastro. È un costante invito alla riflessione, alla comprensione del colore, perché, solo esorcizzando la morte si può fare rifiorire la vita.
Claudio Alessandri