- GINO SEVERINI (1883 - 1966) di Claudio Alessandri
articolo pubblicato 9 ANNI FA Gino Severini è stato, molto probabilmente, l’artista che ha maggiormente interpretato i dettami del “manifesto futurista”, teorizzato dal “vulcanico” Marinetti, e raccolto da molti artisti decisi a dare all’arte pittorica un “taglio” innovativo, originale, ma valida espressione del dinamismo che investiva come un vento purificatore l’intera Europa. Il primo “Teatro famoso” che accolse questa forma d’arte che sconvolgeva, apparentemente, tutti i canoni della pittura classicamente intesa, fu la Galleria Bernheim Jeune, di Parigi, città votata all’arte e fucina di nuove tendenze artistiche, non solo pittoriche.Severini esordì, da futurista, presso questa Galleria esponendo il dipinto “Souvenirs de Voyage”, eravamo nel 1912, e sempre in quell’anno, il quadro “Danseuse parmi les tables”, probabilmente è proprio in questo quadro che Severini esprime compiutamente la sua idea del futurismo.
Nelle opere dell’artista di Cortona, si evidenzia immediatamente il diverso esprimersi delle sue emozioni, siano esse d’immediata percezione, che ricordi di un lontanissimo passato.Nella sua pittura è assente ogni manifestazione che possa associarsi alla violenza, i suoi tratti essenziali rifuggono dalle teorizzazioni di Marinetti, sancite dal “manifesto” al quale si ispirano tutti gli altri artisti che abbracciano quel movimento. Per Severini il dinamismo può essere rappresentato senza quella violenza che, viceversa, sembra indispensabile, agli altri pittori. Severini ha dipinto anche opere di un classicismo puro, nel quale il sentimento gioca in maniera determinante per porre la figura umana al centro del suo pensiero creativo, un esempio lampante di quanto da me sostenuto lo ritroviamo nell’opera “Maternità” di una purezza struggente, l’esatto contrario della violenza che invece si intuisce veicolata da una “Deposizione” nella quale il dolore è sospeso tra la sorpresadi un atto iniquo e la certezza di una universale rivalsa.L’effetto dinamico delle opere di Marinetti è racchiuso nella scomposizione dell’oggetto, un divenire di immagini che si collegano idealmente in unica forma in movimento, una ripetizione che simula il movimento, almeno visivamente.
Questa tecnica è l’evidente dimostrazione della padronanza di un ordine dei pigmenti di una coerenza ed eleganza sbalorditiva.La spartizione dei vari piani rappresentata dalla opere di Severini, finirà per avvicinarlo sempre più alle opere cubiste sperimentali che nascono e si impongono in quegli anni, la meraviglia è evidente, quasi uno sbalordimento dei compagni futuristi, li conduce, per primo, a contatto con quel mondo conquistandoli. Marinetti, Carrà, Boccioni, Russollo. E’ evidente questa impressione dei cubisti fin dagli inizi alla Bernheim Jeune conformandosi adattando il loro modo artistico ai fermenti della Parigi di quegli anni.Severini, siamo tra il 1913 e il 1914, si dedica a rappresentazioni architettoniche, ai treni lanciati in una corsa che “scioglie” forme e colori, dando l’impressione dello sfumare del soggetto, si ha l’impressione reale del movimento, nella visione reale del soggetto che, fulmineamente, si trasforma in ricordo.
A dare una svolta alla pittura futurista contribuirà, in maniera determinante, lo scoppio della prima guerra mondiale incide profondamente sulle figurazioni dei futuristi che si concentra sui mezzi di distruzione, ne è un esempio l’opera di Severini “ Treno blindato in azione”, una delle opere di maggiore interesse della mostra, proveniente dal MoMa di New York, oppure “Lanciers italiens au galop”. Queste opere sembrano segnare il tempo della ricomposizione delle immagini, da un fatto cruento e crudele sembra tornare quella realtà dalla quale i futuristi erano fuggiti, adesso ritornano alla figurazione che, in Severini troverà un impareggiabile interprete.