- GIORGIO DE CHIRICO IN MOSTRA A CASTEL DEL MONTE
Il complesso monumentale di Castel de Monte, ospita una prestigiosa rassegna di opere realizzate dall’artista Giorgio de Chirico, il titolo dell’evento “Il labirinto dell’anima” è quanto mai attinente, sia alle opere del grande Maestro della Metafisica, che allo stesso castello.
Castel del Monte è considerato da sempre la “summa” di tutte le conoscenze esoteriche, cabalistiche e filosofiche della “Luce del Mondo”, quel Federico II che pose la sua natura …….al servizio dell’Europa intera, anticipando, non compreso, quel Rinascimento che rifulgerà di luce irradiante il ritorno alla cultura opacizzata da secoli di decadenza.
Giorgio De Chirico, si inserisce, senza dominarlo, quell’ambiente labirintico che trasuda di mistero, di magia e di reale studio astronomico che, da svariati secoli, studiosi di tutto il mondo, cercano la reale essenza del castello e del suo costruttore, senza mai disvelare un mistero che affascina proprio perché sfugge ad ogni logica umana, a ogni comprensione di facile soluzione.
L’esposizione si compone di venti opere che occupano quattro stanze interne del castello e, in parte, il cortile ottagonale esterno. Quelle opere, come per il castello, sono di ardua comprensione, e inserite sapientemente in spazzi evocativi, completano la sensazione emozionale dell’insieme, artistico e storica.
Le opere del grande Maestro, mostrano visioni surreali, appunto un labirinto di sensazioni e di emozioni, da una immaginaria frattura muraria, si scorge una grande piazza, un’Agorà silente perché finalmente liberata dalle voci discordanti di una umanità che altera ogni anelito all’armonia.
La “mostra evento”, curata da Victoria Noel – Johnson , curatori della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e da Michela Tucci, Direttore di Castel del Monte, sintetizza momenti di particolare intensità riflessiva e emotiva di personaggi prigionieri in piccoli spazzi, è la vera e unica forma metafisica che sottrae all’uomo tempo, spazio, spesso gli oggetti e i soggetti si circondano di forme architettoniche improbabili, come è improbabile l’improvviso sfolgorio del colore a ridare vitalità a immobilismo, alla morte dell’idea, quindi del progredire, non nel carattere scontato e banale della logica, ma variato, vivificato dalla forza della ragione.
La Metafisica del Maestro De Chirico, rende attuabile anche l’illogicità quale può essere un albero rigoglioso, un mare ceruleo che rispecchia il sovrastante lindore del cielo, tutto confinato in un piccolo ambiente. Le opere ospitate nell’atrio non spezzano la continuità del concetto espresso da De Chirico, anzi, stanno a dimostrare come il mondo del grande artista non risponde a una logica naturale, ma in un capovolgimento della verità, tutto, nel mondo mentale e artistico di De Chirico, si scompone e ricompone secondo un ordine prestabilito, ma a seconda di un desiderio legato al caso, al continuo mutare della realtà, non voluta immobile, ma sempre esposta a mutamenti coerenti o mostruosi.
La convinzione che tutto è relativo lo si può osservare nelle opere di De Chirico, in contrasto con le linee cristalline del Castel del Monte, tutto diviene relativo nell’osservare il cielo compreso in quell’ottagono perfetto, allora ogni atto, ogni pensiero o azione, si ridurranno a un coinvolgimento vorticoso che nel suo roteare imprigionerà il pensiero e l’anima.
Claudio Alessandri
Fonte: http://www.culturaearte.it/testi.asp?i=4231DE