- ALBERTO GALLERATI , UN PITTORE FUORI DAGLI SCHEMI TRADIZIONALI -
6 dicembre 2008
di
Claudio Alessandri
È stata inaugurata, presso la Galleria d’Arte Artem – Italarte, la personale del pittore piacentino Alberto Gallerati, un’artista che “viaggia” con il suo stile fuori dagli schemi tradizionali, sia chiaro la sua pittura si rifà con evidenza al figurativo, ma questa rimane pur sempre una definizione, diciamo, per farci capire, ma lo stile di Gallerati risente con evidenza di una ispirazione onirica che, come tale, non teme di raffigurare il fantastico, l’assurdo formale, l’affrancarsi da tutti desiderato del distaccarsi dalle leggi della fisica che “schiaccia” gli esseri umani in una condizione di innaturale sudditanza.
Ebbene, Alberto Gallerati si ribella all’ordine formale, libera l’umanità dalla crudele forza di gravità e fa levare in volo gli uomini e le donne che volteggiano come strani uccelli sorvolando paesaggi che solo la fantasia può rendere visibili, certamente non la banale ripetitiva realtà.
Le poche cromie utilizzate, per le sue opere, non rappresentano “bruma mentale”, sono asservite ad atmosfere che rifiutano colori squillanti che annullerebbero un’atmosfera pacata, come comprendere altrimenti i cieli di pallido giallo o anche atmosfere color ocra, reali nei tramonti lontani dalla realtà mediterranea, dove il sole non dardeggia in cieli infuocati.
Forse Gallerati ha sempre presente il paesaggio piacentino nel quale, di sovente, la nebbia scherma il sole negandogli luce piena, accecante che finirebbe inevitabilmente per evidenziare i sogni più intimi dell’anima di questo artista che rifiuta la volgarità ed il frastuono di una umanità che ha smarrito la gioia di vivere immersa nel sogno di una pace universale.
Improbabili, altissime costruzioni, si elevano verso altezze desiderate, ma impossibili da raggiungere, sfide lanciate alla logica matematica e geometrica dei più noti architetti che nascondono la tristezza per dovere soggiacere a degli schemi imperativi che, in gran parte, vanificano i loro progetti e le soluzioni fantastiche che serberanno sempre nel loro intimo come creature da loro procreate ed abortite schiave, sempre, della fredda legge che risponde, certamente alla logica, ma nega l’alzarsi in volo ed allontanarsi dai gravami di corpi perfetti eppure, privi di ali.
Fermarsi a queste poche , personalissime, considerazioni é, per un’artista come Gallerati, tristemente riduttivo. La produzione pittorica di questo raffinatissimo artista, si dilata, sempre con stile originale, andando a coinvolgere gli aspetti grotteschi di una società che, sempre dippiù, è schiava del bello e questo è naturale, ma anche del bello nella più abietta volgarità, e questo è innaturale.