admin

Testi

- ARTE, A MODICA OMAGGIO A REMO BRINDISI -

9 febbraio 2009

di Claudio Alessandri

Presso la Galleria d’Arte “La Regina di Quadri” di Modica (RG è stata inaugurata una mostra di opere grafiche del maestro Remo Brindisi, curata di Roberto Turlà. Le opere esposte “disegnano” compiutamente la produzione artistica di uno dei pittori che hanno caratterizzato la vita culturale del ‘900.
Le opere del giovane Brindisi risentono con evidenza di atmosfere legate al “realismo”. Era solo l’inizio, seguirono trasformazioni significative che “sfiorarono” il “cubismo” per poi assestarsi definitivamente nell’ambito della “Nuova Figurazione”, anche se fu presto evidente il forte richiamo dell’informale. Negli ultimi anni di vita, sofferente, ma sempre vitale, si espresse con uno stile del tutto originale pur risentendo delle vissute atmosfere espressioniste e neofigurative.
Remo Brindisi vide la luce a Roma il 25 aprile del 1918, presto entrò in contatto con l’atmosfera artistica, il padre era insegnante presse la Scuola d’Arte di Penne di scultura in legno, Remo apprese i primi rudimenti del disegno presso quella scuola.
Apprende rapidamente e con profitto, prosegue i suoi studi presso il Centro Sperimentale di Scenografia di Roma, poi, nella stessa città la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti, in fine, otterrà una borsa di studio presso l’Istituto Superiore d’Arte di Urbino. La tragedia della seconda guerra mondiale non lo risparmia, una esperienza che insieme alla prigionia sofferta in Germania segnerà, e non poco, un mutamento caratteriale che si ripercuoterà sul suo pensiero civile e conseguentemente artistico.
La prima personale di Brindisi si svolgerà a Firenze nel 1940, un ambiente già di per se ispiratore di lirismo, il catalogo della mostra verrà arricchito dalla presentazione di Eugenio Montale, un viatico prestigioso per il futuro artistico di Brindisi. Dopo la prigionia tedesca, riuscito a fuggire, giunge a Venezia, una città determinante per la sua carriera, sia commerciale che ispiratrice, numerosissime opere di Brindisi si ispireranno a splendidi scorci della città lagunare, opere particolarmente gradite dal grande pubblico, molto meno dai “critici” che vedono il vero estro ispirativo dell’artista, nelle “pastorali” ed in tutte le opere che esprimono un incisivo messaggio politico e civile.
A Venezia il Gallerista Carlo Cardazzo gli consente una costante visibilità espositiva presso la sua Galleria “ Il Cavallino “. E’ un periodo di grandi successi, tra gli anni ’40 e ’50, parteciperà a quasi tutte le Biennali di Venezia ed alle Quadriennali di Roma. Nel 1947 il gallerista Cardazzo apre la Galleria “Il Naviglio” a Milano e Brindisi si trasferisce in quella città proseguendo il fortunato sodalizio con il gallerista veneziano.
Brindisi, ha ormai raggiunto una grande notorietà, ma il suo mondo interiore non ha subito la deleteria influenza del successo. Le sue opere testimoniano costantemente il dolore e la sofferenza, sono di quel periodo i quattordici dipinti dedicati alla “Via Crucis”, opere che mostrano la sofferenza universale che esprimono una partecipazione intima dell’artista, il dolore della Vergine e del Nazareno non è relegato ad un tempo, ad un luogo, esso si espande come un velo sofferente sull’intero Creato.
Fra il 1957 ed il 1962 si impegnerà nella faticosa realizzazione della “Storia del Fascismo”, queste opere risentono con evidenza l’esperienza personale del Maestro, l’informale sembra volere occultare pudicamente un “tempo di follia”, i colori sono cupi, denunciano un’accorata partecipazione al dolore di milioni di vittime, ma anche la tristezza per avere perduto, ancora una volta l’occasione di un riscatto purificatore.
Remo Brindisi, nel 1970 decise di regalare al suo prossimo un “tempio” dedicato alla cultura, nacque quindi, presso il Lido di Spina, località balneare vicino alla città di Ferrara, un “Museo Alternativo” legato al suo nome, quel luogo racchiude le opere dei più grandi artisti contemporanei di tutto il mondo.
Le grafiche esposte presso la Galleria “La Regina di Quadri” di Modica (RG), rappresentano un repertorio esaustivo delle opere di Brindisi, dai suoi esordi ai suoi ultimi, preziosissimi lavori .
Tutti i periodi attraversati dall’estro del grande maestro romano vengono proposti in questa mostra, un doveroso omaggio ad un artista ben poco interessato al successo economico, molto di più ad un messaggio universale di comprensione nella conoscenza, escludendo ogni forma di violenza razzista.

articolo del 9.2.09 siciliainformazioni

- ARTE,  A   MODICA  OMAGGIO A  REMO  BRINDISI -