- CONFERENZE SICILIA - MEDITERRANEO, AMICIZIA FRA I POPOLI PROMUOVE L'INCONTRO "CATARSI REDENTRICE"
Nell'ambito del XV Ciclo di Conferenze Sicilia-Mediterrano, Amicizia fra i Popoli promuove l'incontro "Catarsi Redentrice". Il Mediterraneo,
Verrà presentato il libro "Catarsi Redentrice" - ed.
Presiede e introduce: Antonio Dolce
Modera: Vincenzo Filippone
Interventi di Ninni Casamento, Teresa Pezzino e Federica Vitale
Reading poetico e recitazione a cura di Pino Badalamenti e dello stesso autore
Al termine il Pittore M° Ignazio Pensovecchio donerà al M° Tregor Russo la sua ultima Opera dal titolo "Manifesto, Inno alla Vita”
Ingresso libero
Il M° Tregor Russo è nato a Menfi (Ag) nel 1978. È insegnante di musica, nonché artista internazionale, compositore, arrangiatore, cantante, polistrumentista, scrittore, produttore musicale, direttore artistico, radiospeaker. Catarsi Redentrice è la sua opera prima.
Pino Badalamenti già speaker di Radio Rai, è noto cultore della lingua italiana e delle origini inscindibili dalla lingua siciliana. Cura personalmente interessanti seminari di dizione.
Critica e recensione dell'Opera:
La catarsi del titolo è il moto dell’anima che attraversa le poesie di Tregor Russo. Il leitmotiv della raccolta è il desiderio (che sia di vita, morte o amore). Affidandosi ad un immaginario suggestivo, ancestrale e a tratti apocalittico, l’autore ci trascina verso il suo abisso. Ma nonostante la vertigine della caduta dia la sensazione di ebbrezza, in realtà quello che spinge le poesie di Russo è un movimento verticale: una salita, una redenzione che si finge precipizio. Catarsi Redentrice si dispiega pagina dopo pagina secondo questa ambivalenza; fra redenzione e dannazione, fra le luci e le ombre dell’uomo. Russo, celebrato artista poliedrico, che fonde in uno raro e splendido connubio, l’espressione viva del suo vivere l’arte: scrittore non massificato, dai tratti autenticamente originali, per tecnica e contenuti, e cultore acuto, estremo e raffinato dell’arte dei versi. Nella silloge "Catarsi Redentrice " Russo ha distillato purezze emozionali in solfeggi di versi sciolti, arricchiti da un’armonia di respiro universale. L’essenzialità profonda ed intimistica della poesia di Tregor Russo la si intravede sin nella foto che anima la copertina della silloge. È l'anastilosi di Solunto, in cui nudità essenziali, dolorose, fanno da contrappunto ad una quotidianità metafisica, espressa in un semplice e simbolico tempio in rovina, che immortala la profondità dello scatto con l'autore stesso in posa che ne esalta la tragicità. Quello scatto è una finestra nell’anima, il fotogramma di un disagio doloroso, scolpito nel nero-profondo della roccia con la sua anima Uno strano matrimonio quello tra il dolore dell’uomo e la grandiosità della natura: Tregor Russo ama la sua terra, soffre per essa e la sua musa lirica si nutre direttamente ed attinge sacralmente al genius loci, di cui diventa vestale fedele e custode appassionata dell’oikos d’ellenica effige. Non c’è una semiologia unica nei versi, ma, seguitando il pensiero del filosofo, nulla di ciò che riguarda l’uomo è estraneo al poeta, il vissuto emozionale – creta informe – diventa magma da plasmare, lava stratificata dalla memoria, che talvolta lambisce e talvolta travolge il senso stesso della vita universale. Nella poesia di Russo c’è la condanna alla “nostra insulsa indifferenza”, c’è la mano tesa ai “neri invisibili”. C’è
Amicizia fra i Popoli, Via Salvatore Bono, 31 c/o Istituto Platone, 90143 Palermo
Ore 17,30 – 19,30 – Ingresso libero