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- UN DOLCE CANTO A PLACARE IL PIANTO di Claudio Alessandri

 UN DOLCE CANTO A PLACARE IL PIANTO di Claudio Alessandri

Quella notte di primavera il mare scintillava al chiarore della luna,

il silenzio profondo occultava il racconto delle stelle,

mentre un refolo di vento caldo creava melodie struggenti fra gli intrighi delle dolci e funeree more,

un canto accorato di giovane sposa vagava per i prati e nelle rogge,

si confondeva con il rotolio di un carro che parlava di lavoro e dolorosa fatica.

Un grosso cane dal pelo di tanti colori latrava sfinito all’ultimo gregge,

le barche sospese sull’argento marino fendevano le onde con la prua antica memore della fine di una giovane vita,

le lampare brillavano come lucciole nel bosco a cercare quella vita, ed accorreva il pesce a riempire la rete che infine ricolma di fianchi lucenti e guizzanti colmava la barca dalla morte crudele di quelli, il pescatore sfinito dei suoi bimbi saziava la fame.

Ma quella giovane donna rimasta sola guarda i suoi bimbi che attendono invano il loro babbo travolto dall’onda.

La luna guardava placida quel pianeta lontano e dei suoi abitanti poco le importava ma il suo naturale pallore all’improvviso s’imporporava nell’udire una voce, una voce dolente, straziata dal pianto, smarrito il coraggio, del giovane sposo, fuggita è la vita. 
             
Claudio Alessandri

- UN DOLCE CANTO A PLACARE IL PIANTO di Claudio Alessandri