- ANGELO DE BONI . SPAZIO E ALZAIA NAVIGLIO GRANDE, 4 - MILANO.
24 settembre 2014
di anna scorsone alessandri
La sua è una pittura quasi sussurrata, con una fine musicalità come di orchestra d’archi. Ciò richiede attenzione interpretativa, altrimenti si rischia di perdere il filo di un discorso tenue, molto sintetico ed espressivo, creando tutta una serie di velature cromatiche di differente trasparenza, egli riesce a suggerire l’idea di spazialità modulata e variegata insita nel richiamo al passato. De Boni artista dalla innata cultura sensoriale è alla continua ricerca ottenendo opere di elevata lettura, e di una dimensione artistica senza tempo. Ci introduce nel minimalismo artistico relativamente ai lavori dove entrano in giuoco oggetti al limite indistinguibili dalla realtà quotidiana, caratterizzata da un processo di riduzione della realtà, dall’antiespressività della freddezza emozionale, tesa all’eliminazione di tutto ciò che viene percepito come essenziale, dalla riduzione alle strutture elementari geometriche.
Alessandro Baito scrive: di Angelo De Boni si potrebbe faticare a credere che i lavori presentati siano opera dello stesso artista. In effetti se da una parte dominano i monocromi bianchi su cui si stagliano poche linee o piccoli rilievi geometrici, esaltazione assoluta di un’Arte minimal, dall’altra vi è il dominio del colore, dell’intrusione materica di ogni forma e sostanza, sfumati, contrasti, sovrapposizione e dripping, tutto il vocabolario informale di un pittore contemporaneo. Angelo De Boni si presenta come un Giano Bifronte, forse avendone piena coscienza, perché se si analizzano le caratteristiche dell’antico dio italico le analogie con la proposta artistica cui ci troviamo di fronte sono davvero molte. – Giano era il dio dell’inizio, legato al concetto di porta; era il dio del movimento e del succedersi delle stagioni, capace di plasmare ogni cosa. Se si traduce questo linguaggio mitologico in termini di riflessioni si arriva al senso più vero dell’agire pittorico di Angelo De Boni. L’utilizzo rigoroso del formato quadrato rimanda ai cicli naturali e all’equilibrio tra gli elementi, il ricorso ai materiali più diversi allude alla volontà di impossessarsi di ogni aspetto della vita materica, e poi le linee essenziali su campi monocromi bianchi indicano il passaggio iniziale, l’orizzonte primo oltre il quale si può giungere ovunque.
La mostra di Angelo De Boni a cura di Valentina Carrera in collaborazione con Zamenhof Art, Milano e Cooperativa Letteraria, Torino si inaugura il 27 settembre alle ore 17,00 presso lo Spazio E Alzaia Naviglio Grande 4 Milano e sarà visitabile fino al 10 ottobre 2014 - Orari: dal martedì al sabato dalle ore 15,00 alle ore 19,00, domenica dalle ore 11,00 alle ore 19,00. Ingresso libero.