- FRIDA KAHLO, ICONA INDISCUSSA DELLA CULTURA MESSICANA - 20 marzo - 31 agosto 2014
29 marzo 2014
di
anna scorsone alessandri
"Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io"
È in corso alle Scuderie del Quirinale, Roma una grande mostra sull’artista messicana Frida Kahlo simbolo dell’avanguardia e dell’esuberanza artistica della cultura messicana del Novecento.
La mostra presenta l’intera carriera artistica di Frida Kahlo riunendo i capolavori delle principali collezioni, raccolte pubbliche e private, provenienti dal Messico, Europa e Stati Uniti.
Oltre 40 straordinari ritratti e autoritratti, tra cui il noto Autoritratto con collane di spine e colibrì del 1940, mai esposto prima d’ora in Italia e immagine della mostra: “Autoritratto con vestito di velluto” del 1926, dipinto a soli 19 anni, il suo primo autoritratto per regalarlo al suo amore adolescenziale. Completa il progetto, una selezione di disegni tra cui lo schizzo a matita per il dipinto Ospedale Henry Ford (o letto volante) del 1932, il famoso corsetto in gesso che teneva Frida prigioniera dopo il terribile incidente e che dipinse prima di passare ai ritratti.
Sono oltre 140 le opere tra dipinti e disegni. Il progetto della mostra e del catalogo ragionato è a cura di Helga Prignitz Poda, accreditata specialista dell’opera di Frida Kahlo, autrice con Salomon Grimberg e Andrea Kettenmann del catalogo ragionato dell’artista. I suoi dipinti non sono soltanto lo specchio della sua vicenda biografica a seguito di un incidente che le cambiò totalmente la sua vita ma, la sua arte si fonde con la storia e lo spirito del mondo a lei contemporaneo, riflettendo le trasformazioni sociali e culturali che avevano portato alla Rivoluzione e che ad essa seguirono.
Attraverso il suo spirito ribelle, reinterpretò il passato indigeno e le tradizioni folkloriche, codici identitari generatori di un'inedita fusione tra l'espressione del sé, l'immaginario e i colori e i simboli della cultura popolare messicana.
Nata a Coyacàn, Città del Messico, il 6 luglio del 1907, ma sosteneva di essere nata nel 1910 poiché si sentiva figlia della rivoluzione messicana di quell’anno e del Messico moderno. Affetta di spina bifida scambiata per poliomielitica. Fin dall’adolescenza manifestò una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico e uno spirito indipendente e passionale. Inizia a dipingere per divertimento i ritratti dei compagni di studio. Un incidente all’età di diciotto anni cambiò totalmente la sua vita, un prolungato immobilismo, ebbe per Frida un effetto sconvolgente che la rinchiuse in una profonda solitudine che ebbe solo l’arte come unica finestra nel mondo.
Questa situazione la spinse anche a leggere libri sul movimento comunista e a dipingere. Il suo primo soggetto fu un autoritratto che regalò al ragazzo di cui si era innamorata Alejandro, suo amore adolescenziale. Nei suoi ritratti, raffigura molto spesso gli aspetti drammatici della sua vita, il più importante dei quali fu senza dubbio l’incidente del 1925. Da ciò la scelta dei genitori di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo che potesse vedersi, e dei colori. Iniziò così la serie di autoritratti affermò: “Dipingo me stessa perché passo molto tempo da sola e sono il soggetto che meglio conosco”.
Il rapporto ossessivo con il suo corpo martoriato caratterizza uno degli aspetti fondamentali della sua arte: crea visioni del corpo femminile non più storto da uno sguardo maschile. Allo stesso tempo coglie l’occasione di difendere il suo popolo attraverso la sua arte facendovi confluire il folklore messicano. Molte importanti mostre le sono state dedicate all’artista a New York, nel 1938 a Parigi nel 1939 a Città del Messico nel 1953, l’anno successivo a quest’ultima mostra il 13 luglio 1954 muore di polmonite bronchiale nella sua città natale. Le sue ultime parole che scrisse nel suo diario furono: “Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”.
La sua abitazione di Coyoacàn la “Casa Azzurra”, è oggi meta di migliaia di visitatori. È una casa meravigliosa, semplice e bellissima, con muri colorati, luce e sole, piena di vita e di forza come è stata Frida Kahlo.
Negli Stati Uniti, il 21 giugno 2001 è stato emesso un francobollo che riporta l’effige di Frida Kahlo, scelta da un autoritratto eseguito nel 1933.
La mostra Frida Kaklo è la prima retrospettiva in Italia dell’artista messicana e proporrà circa 140 opere tra dipinti e disegni. E documenta l’intera carriera artistica, è un progetto a cura di Helga Prignitz Poda, ed è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo insieme con MondoMostre, visitabile fino al 31 agosto 2014.