- VINCENZO NUCCI "OMAGGIO A VERMEER".
17 marzo 2014
di
anna scorsone alessandri
Sabato 22 marzo alle ore 18,00 presso la Galleria Elle Arte di Palermo sarà inaugurata la personale di Vincenzo Nucci dal titolo “Omaggio a Vermeer”. La personale raccoglie quattordici pastelli e due oli, realizzati nel 2013 dall’artista siciliano che vive ed opera a Sciacca.
Nucci racconta il paesaggio: prendono forma i ricordi, la nostalgia per le cose che la Sicilia di oggi sta inesorabilmente cancellando. Il mare senza orizzonte, le palme, le bouganvillea… luci, colori, scintille di vita, interpretazione dei luoghi che passano inevitabilmente dall’anima. La pittura di Vincenzo Nucci è tutto questo, ma soprattutto è un canto. I paesaggi di Nucci non possono che essere siciliani: i tagli sulfurei dei raggi solari, le palme orgogliose dalla copiosa chioma, l’azzurro del cielo sereno, l’ocra invecchiata delle ville scrostate dal tempo e dall’incuria… tutto è siciliano. Nucci dipinge la natura siciliana poiché la abita.
Fabrizio Dentice scrive in suo testo:… “Non ricordo chi diceva che il paesaggio è uno stato d’animo. Quelli di Vincenzo Nucci lo sono più che mai. E più guardo più mi dico che lo stato d’animo di tale paesaggio è l’incredulità. Che vuol dire? Vuol dire che l’artista si affaccia su una realtà così forte, così carica di intrinseche significanze, del sentimento del tempo, e di intimi richiami al suo sentire personale, da fargli dubitare della sua durevolezza. Quelle rocce così solide, quelle antiche dimore, quelle palme, quelle ondate di campagna primigenia maculata di mirti e lentischi nell’assolutezza di una luce che si mangia anche l’ombra, quegli spazi così ben raccordati di coltivi, li troverebbe ancora se distogliendo gli occhi o chiudendoli per un momento, li riaprisse? Non si sa. Davvero è possibile tale concerto? È dunque il pittore davanti alla verità che gli è offerta come davanti ad una apparizione e cerca di fermarla ancor prima che svanisca risucchiata dalla penombra un crepuscolo o dalla memoria da cui sembra scaturita per un attimo. Più guardo, più mi dico: il sentimento di un tale paesaggio è questo. Si tratta naturalmente di paesaggio di Sicilia, un luogo dove la densità di memoria è tale che anche le pietre parlano, per chi sa ascoltare”.
Vincenzo Nucci nato a Sciacca in provincia di Agrigento nel 1941, dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Palermo e l’Accademia di Belle Arti di Agrigento, ha insegnato tecniche murali all’Istituto d’Arte di Sciacca e successivamente ha rinunciato a questo incarico per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Le sue prime personali, lo vedono impegnato in temi di grande drammaticità e impatto sociale, come la guerra del Vietnam e il terremoto del Belice. Sono questi gli anni nei quali inizia a partecipare a numerose rassegne nazionali e internazionali. Successivamente, la ricerca pittorica di Nucci si allontana dalle vicende strettamente sociali e si precisa con sempre maggiore chiarezza. Dipingerà solo paesaggi, anzi il paesaggio siciliano e di questo si definiscono anche i “confini”: la casa padronale, le mura di cinta, dove si arrampicano rigogliose buganvillee fiorite di lacche rosse, le antiche rovine di Selinunte e infine lei, la palma, protagonista e simbolo della fascinosa Sciacca araba così amata dal pittore. Tutta la sua ricerca sarà caratterizzata dal tentativo di catturare sulle tele o nei pastelli le emozioni suscitate dalla luce, una luce che rende unici i suoi paesaggi, siano essi gli struggenti notturni a Selinunte, o le malinconiche rovine di vecchi casali, o ancora giardini segreti con mura di cinta costellate di fiori. Quelli di Nucci sono paesaggi splendenti e misteriosi.
Appuntamento con le opere di Vincenzo Nucci alla Galleria Elle Arte, Via Ricasoli, 45 – Palermo
Catalogo Edizioni “Linea d’ombra” con testo di Marco Goldin – dal 22 febbraio al 17 aprile 2014.
Ingresso libero. Orari 16,30 – 19,30 (chiuso la domenica).