- CALTAGIRONE, MOSTRA DEL FISCHIETTO.
19 marzo 2014
di
anna scorsone alessandri
La cultura siciliana radicata al cattolicesimo e al “Santo protettore”, ha influito sulle forme da attribuire al fischietto di ceramica (ciò lascia pensare a un motivo economico), questo è vero perché si ritrovano forme di Santi venerati in altre città, e sono assenti a Caltagirone, come il San Michele fischietto. Il nome più antico che si possa trovare, legato al nome del fischietto a Caltagirone è quello di Leone, ma dove apprese la tecnica o a chi si ispirò, ad oggi non c’è noto.
Con la morte di Leone e poi di Salvatore Cardello artigiano che promuoveva il fischietto di ceramica a Caltagirone, organizzando mostre a tema annuali dove partecipavano anche artisti internazionali, questo oggetto è andato scomparendo e non solo a Caltagirone. Forse anche per la complessità non semplice di realizzazione, ed hanno preferito ripiegare la loro manodopera in articoli più semplici e meno costosi per potere ricavare un maggiore guadagno come la copiatura di oggetti.
Caltagirone è sinonimo di ceramica in Sicilia e nel mondo. Ogni angolo di questa incantevole cittadina ha i toni caldi e multicolori della sua ceramica. In questi giorni e fino al 2 giugno con un itinerario turistico inconsueto, vi è per le vie della città un’ esposizione, dove i nomi di artigiani-artisti, ai più sconosciuti, prendono il posto dei grandi nomi che riempiono le pagine dei libri d’arte, dove i monumenti e le chiese vengono messe da parte per dare spazio a piccoli strumenti in terracotta, “un giocattolo”. Quasi un gioco, dunque, per proporre l’attenzione ad un prodotto: “il fischietto di terracotta”, da sempre considerato giocattolo povero, senza pretese artistiche e di poca importanza fatto di argilla grezza e molto colorata da regalare ai bambini in un giorno di festa.
Oggi, dopo anni di assenza, la Galleria “Luigi Sturzo” di Caltagirone ospita la mostra del fischietto in terracotta.
E’ aperta a tutti coloro che presentano opere inedite e ha come obiettivo quello di richiamarsi alla tradizione calatina, celebrando l’arrivo della primavera attraverso varie tecniche di cottura e di decorazione per consentire a ceramisti, artisti e studenti di esprimersi attraverso il linguaggio dell’arte.
I ceramisti aderenti all’iniziativa sono: Antonio Barletta, Fabrizio Brillantino, Irene Cabibbo, Maurizio Cataldo, Giuseppe Coffano, Ceramiche Cocuzza, Vincenzo Forgia, Santa Grimaldi, Mario Milazzo, Nicolò Morales, Antonino Navanzino, Filippo Romano, Michelangela Sammartino, Ceramiche SIL.VA., Riccardo Varsallona, Vincenzo Velardita, Giacomo Venniro, oltre gli studenti, del Liceo Artistico di Caltagirone, le sezioni della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” e dell’Istituto Comprensivo “Vittorino Da Feltre”.
Spiega Omar Gelsomino, presidente dell’Associazione Culturale Terra Erea: “Abbiamo voluto riproporre la mostra del fischietto perché non si perdesse una delle nostre tradizioni, da qui anche il titolo “Il ritorno della primavera”. A tal proposito oltre ai ceramisti e gli artisti abbiamo voluto coinvolgere anche le scuole, affinché gli studenti conoscano le nostre radici culturali con l’intenzione di far diventare questa mostra una mostra itinerante”.