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- FERNANDO BOTERO IN MOSTRA A MILANO, GALLERIA TEGA.

25 aprile 2015

di anna scorsone alessandri

  E' in corso presso la Galleria Tega di Milano una mostra di Fernando Botero, che comprende nature morte e una serie di dipinti realizzati negli ultimi venti anni con i temi a lui più cari: dal Circo ai Nudi, dalla raffigurazione del potere a quella della famiglia, unitamente a un gruppo di opere su carta e di scultura in bronzo. Sin da piccolo Botero subisce il fascino delle illustrazioni di Gustave Dorè e Divina Commedia ed il fascino dell’architettura barocca. 
Si iscrive molto presto in una scuola per toreri e ci resta per due anni.
Botero è certamente uno degli artisti più famosi.

La sua attività si divide in ben quattro studi: New York, Montecarlo, Pietrasanta e Colombia; caratteristica della sua pittura è l’insolita dilatazione che subiscono le sue opere, che acquistano forme insolite, quasi irreali. Ma è un passaggio necessario  per ben far comprendere la necessità di colore delle sue opere. Botero si rivela sostanzialmente distante dai suoi personaggi. Gli sguardi sono sempre persi nel vuoto, gli occhi non battono, sembra quasi che osservino senza guardare. Su Botero hanno scritto molti autori del Novecento: Mario Vargas, Giovanni Testori, Leonardo Sciascia, e Luca Beatrice parla del concetto di “opera mondo”che si trasferisce in un’idea di epica moderna, riferendosi a quei testi, soprattutto letterari e teatrali di difficile collocazione che sfuggono a un’identità precisa, insofferenti alle griglie e ai generi. Anche la pittura di Botero non sta dentro un genere, pur esprimendosi con la figurazione, ma inventa un genere proprio e autonomo attorno al quale l’artista colombiano ha sviluppato la propria poetica in oltre mezzo secolo di carriera.
In atto un doppio appuntamento con l’arte di Fernando Botero. A Milano, alla Galleria Tega, il colombiano espone i lavori più recenti  e a Palermo con “La passione di Cristo”. In uno dei suoi dipinti Botero si ritrae all’Inferno insieme al suo giardiniere che dichiara che pur di stare insieme all’artista, preferisce stare all’inferno. Ed è con questa sottile ironia di un maestro indiscusso della storia dell’arte che si deve guardare ai quadri di Botero che non lasciano spazio al sogno ma che vorrebbero restituire la pesantezza delle realtà con quei corpi così voluminosi. Una mostra questa, che dopo aver fatto tappa a New York, Modellin, Lisbona e Panama viene ospitata nelle Sale di Duca di Montalto del Palazzo Reale di Palermo fino al 21 giugno 2015.

Beatrice Gonzalez afferma: “l’opera di Fernando Botero è caratterizzata dalla sua natura di metariflessione permanente sull’arte, poiché Botero è un artista che pensa attraverso la pittura, esistono molteplici livelli di lettura e interpretazione della sua opera”. È sempre possibile infatti rilevare una serie di livelli all’interno della pittura dell’artista e nei suoi dipinti.Botero afferma: “Un artista è attratto da certi tipi di forme senza saperne il motivo. Prima adotto una posizione per istinto, e solo dopo in un secondo tempo cerco di razionalizzarla o anche di giustificarla.  Bisogna descrivere qualcosa di molto locale di molto circoscritto, qualcosa che si conosce benissimo, per poter essere compresi da tutti. Io mi sono convinto che devo essere parrocchiale, nel senso di profondamente religioso legato alla mia realtà, per poter essere universale”.E poi continua: “Credo che l’arte debba dare all’uomo momenti di felicità, un rifugio di esistenza straordinaria, parallela a quella quotidiana. Invece gli artisti oggi preferiscono lo shock e credono che basti provocare lo scandalo. La povertà dell’arte contemporanea è terribile, ma nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo”.“Nell’arte il segreto per crescere è confrontarsi. Un’esposizione in un museo è una opportunità per confrontare un’opera con un’altra che è sempre la migliore lezione di pittura. Occorrono occhi freschi, liberi da ogni pregiudizio. Fortunatamente l’arte ha una grande dote, quella di essere”.

La mostra realizzata dalla Galleria Tega in Partnership con Uni Credit, tra i quadri più spettacolari, oltre al gruppo delle nature morte inedite, troviamo The Family del 2014, capolavoro di sintesi sia nella composizione dei quattro personaggi sia nel paesaggio sullo sfondo, con l’invenzione dell’albero che taglia in orizzontale l’equilibrio come accadeva in certe Marine di Carlo Carrà e poi, lo straordinario Woman Sleeping del 1998 dove la figura irrompe nello spazio e ne determina una nuova vita grazie al proprio incombente volume che si staglia su pochi e sintetici dettagli dello sfondo.La mostra è accompagnata da un volume, edito da Skira con testi di Luca Beatrice con opere inerenti la mostra e le opere realizzati dall’artista dai primi anni Novanta ad oggi.

Galleria Tega, Via Senato, 20 – Milano.Orari: lunedì – sabato dalle 10 alle 13/ e 15 – 19 fino al 18.7.2015. Ingresso libero.

- FERNANDO BOTERO IN MOSTRA A MILANO, GALLERIA TEGA.