- ERCOLE PIGNATELLI, OPERE SU CARTA.
9 novembre 2014
di anna scorsone alessandri
Il colore è senza dubbio ciò che colpisce con fragore la mente stimolata dalle incisive variazioni cromatiche. Essi sono di una tale vivacità che riscontriamo nei paesaggi delle isole tropicali, dove tutto è esagerato, la frutta, i fiori, il mare, il cielo folgorato da una luminosità che stordisce. Nelle sue opere risuonano i colori, la luminosità, e l’incanto della sua regione d’origine: la Puglia. Sin dalla nascita ne ha odorato i profumi intensi, del gelsomino, della zagara, ha colto visioni, allora incomprensibili, adesso riversati senza esitazione nelle sue opere.
Il poeta Andrè Verdet, illustre estimatore dell’opera di Ercole Pignatelli scriveva: “I colori dell’artista sono stimolanti: disegnatore senza pari, costruttore di forme efficaci piene di virtualità, coloristica, la cui sobrietà possiede il segreto dei toni smorzati, interiorizzati, in particolare nella gamma dei grigi, espressi in molteplici varianti magiche, Pignatelli coniuga il classico e il moderno, la ricchezza generosa fino al barocco con l’economia giudiziosa.
Credo sinceramente che sia uno dei rari pittori figurativi europei a fare di un mazzo di fiori in un vaso, di un nudo (dove l’influenza di Picasso si rivela positivamente benefica) o di una natura morta un capolavoro di immaginazione lirica insolita, che trasfigura la tradizione senza tuttavia sfociare in un surrealismo desueto”.
Tutto in Pignatelli assume dimensioni e colori che, ignorando la realtà, ne colgono le forme dilatandole, nudi femminili che, nelle proporzioni e nella cromia, fuggono dalla rappresentazione scolastica, quei nudi, pur nelle forme, a dir poco opulente, assumono atteggiamenti da contorsioniste.
Donne amaranto, azzurre, o scorte in trasparenza attraverso un bicchiere, lunari, rosso sangue. Vi è peraltro una stretta relazione sensoriale tra nudi e i frutti di Pignatelli. Sono, per così dire succulenti e le ramificazioni dei rami degli alberi di alcuni paesaggi si spiegano come tante nervature, vene e arterie di una natura nel pieno vigore della vita.
La pittura di Ercole Pignatelli è al di fuori delle mode, delle scuole, e in tutta libertà si avvolge di molta magia. Chi si immerge nell’universo di Ercole Pignatelli rimane rapito dall’ambiente incantato in cui si sviluppano le sue narrazioni pittoriche.
Ercole Pignatelli è uno degli artisti che dal secondo ‘900 ha fatto della pittura una ragione di vita. Nato a Lecce nel 1935 lascia a 18 anni la sua città per stabilirsi a Milano. Innumerevoli le mostre che in tutto il mondo lo hanno consacrato con ottime critiche dagli intellettuali internazionali più importanti. Invitato ad esporre alla 38° biennale di Venezia, il suo percorso è costellato di personali e rassegne che lo hanno visto vincitore e comunque protagonista.
Le opere presenti in mostra fanno parte di una serie di disegni colorati realizzati tra il 1980 e il 2013, che segnano un intreccio di schietta eredità barocca, e di compiuta percezione del nuovo nella prospettiva di tradizione che alimenta gli azzardi contemporanei.
La mostra a cura della Galleria Mercurio Arte – Palermo – visitabile dall’8 novembre al 30 dicembre 2014, Via Simone Cuccia 21 – 23.
Orari: martedì – sabato 10,30 – 13,00 / 17,00 – 20.00.