- AMICIZIA FRA I POPOLI, LE TRADIZIONI POPOLARI ALL'ISTITUTO PLATONE
Giovedì 8 ottobre 2015 presso l’Istituto Platone di Via Bono 31 alle ore 17,00 Amicizia fra i Popoli presenterà le tradizioni popolari su Santa Rosalia, dal "triunfu" ai canti degli orbi. Relazione di Ninni Casamento, Raffaele Foti e cuntu di Alfonso Gagliardo.
Con l'occasione verrà pubblicato uno stralcio tratto dal libro di Claudio Alessandri "Miscellanea" inviatoci da Anna Scorsone a cui va il nostro ringraziamento.
ROSALIA TRA MITO, LEGGENDA E TRADIZIONE POPOLARE di Claudio Alessandri
Per la stragrande maggioranza dei devoti palermitani, l’evento che li coinvolge per cinque giorni consecutivi è il “Festino” che si celebra con grande sfarzo, immancabilmente ogni anno, il 15 di luglio, data che celebra il rinvenimento della Santa su Monte Pellegrino. Molti non sanno perché il 4 di settembre si rinnova un rito che, contrariamente al “Festino” dai contenuti religiosi e ludici, offre a Santa Rosalia solo un omaggio religioso, reso pregnante dal sacrificio, non indifferente, della scalata del monte attraverso l’antica via edificata tra il 1674 ed il
Si giunse quindi al 1624. Palermo era stata colpita da una pestilenza spaventosa che aveva causato morti a migliaia, la città stava per svuotarsi dagli abitanti quando Rosalia apparve in sogno prima ad una donna del popolo e poi ad un cacciatore al quale indicò il luogo dove cercare i suoi resti mortali e, una volta rinvenuti, portarli in processione per le strade della città. Il cacciatore credette a quel sogno, salì sul monte ed aiutato da alcuni frati che abitavano nei pressi della grotta, iniziarono a scavare; la fatica fu tanta, ma alla fine vennero premiati poiché rinvennero in un primo momento un teschio che faceva un tutt’uno con la roccia e poco dopo il resto del corpo anch’esso imprigionato nella pietra. Dopo varie vicissitudini di carattere religioso burocratico i resti rinvenuti sul monte, secondo il desiderio della Santa, vennero portati in processione per le vie di Palermo ed ecco il miracolo, man mano che il fercolo passava la gente guariva ed alzatasi dal giaciglio seguiva la processione.
I problemi di ordine ecclesiastico nacquero perché date le circostanze del ritrovamento e pur ammettendo i fatti miracolosi che avvenivano al passaggio di questi resti mortali, nessuno era in grado di attestare con certezza che quella fosse Santa Rosalia. Finalmente, dopo lunghe ed approfondite indagini, venne dato il beneplacito il 13 febbraio 1625. Nel frattempo il morbo imperversava crudelmente, bisognava intervenire sollecitamente; finalmente il 22 febbraio 1625 venne autorizzato il culto pubblico delle ossa di Santa Rosalia, rinvenute nella grotta sul Monte Pellegrino il 15 luglio 1624. Trascorsero sei mesi durante i quali venne preparata l’urna per contenere le reliquie, quindi la città in festa fece una solenne processione il 6 giugno 1625. Da quel giorno il morbo cominciò a diminuire la sua virulenza e il 15 luglio anniversario del ritrovamento del corpo di Santa Rosalia l’epidemia di peste cessò del tutto.
Claudio Alessandri
Estratto elaborato e ridimensionato dal libro delle “Leggende siciliane” di Claudio Alessandri, Edizioni Uni Service