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- IL PENSIERO DI BRUNO CECCOBELLI NELLA COMPOSIZIONE DEGLI ELEMENTI -

26 novembre 2008

di Claudio Alessandri

Mercoledì 26 novembre 2008 alle ore 18 la Fondazione Pastificio Cerere ha presentato la personale di Bruno Ceccobelli, dal titolo INVASI, in programma fino al 16 gennaio 2009. Il progetto si è reso possibile grazie al sostegno della Nando Peretti Foundation di Roma.

Bruno Ceccobelli, fedele alla sua forma espressiva, attraverso una installazione che, servendosi di forme simboliche richiama le caratteristiche peculiari di una storia strettamente legata al luogo, appunto il pastificio Cerere diviene il contenitore ideale per svariati simbolismi, basati essenzialmente sui quattro elementi che compongono il nostro pianeta, nonché la vita vegetale ed animale che lo rende vitale.

I quattro elementi, aria, terra, fuoco ed acqua che fin dalla notte dei tempi simboleggiano il crearsi, dissolversi ed ancora formarsi degli elementi alla base di leggende, religioni, e fin’anche speculazioni scientifiche, danno corpo e consistenza al pensiero di Bruno Ceccobelli.

L’opera si compone di elementi che richiamano quelli già citati, nove soggetti in terracotta, ordinati sul pavimento della Fondazione a dare forma ad un elegante semicerchio. I novi elementi, in ceramica raku, recano delle riproduzioni antropomorfe che rappresentano degli autoritratti fatti di cera che vengono consumati lentamente dal fuoco che arde e si sprigiona da una semplice fonte naturale.

Il fuoco da forma, in un costante divenire, a quelle sembianze all’origine definite e le trasforma, man mano, lasciando al caso, il formarsi e subito mutare l’opera stessa che, non è azzardato definire, il primigenio ricercare una forma definita, viva, creata dalla sconfitta del caos.

Alla base dei visi di cera fuoriesce l’acqua, altro elemento alla base della vita, l’aria circonda e stringe, in un abbraccio vitale, insieme alle opere, gli spettatori che assistono, fortunati esploratori dell’incerto, il continuo mutare della materia che simboleggia la vita stessa.

Bruno Ceccobelli, attento a cogliere ogni utile suggerimento per creare atmosfere magiche avvolgenti le sue opere, servendosi di alcuni tubi facenti parte di un’altra opera, riesce a dare voce al vuoto, un suono che colma lo spazio e lo trasforma in materia tangibile, godibile e, per poco scultura solida.

Il giorno dell’inaugurazione è stata presentata l’opera “C’è Re e Re” realizzata nel 1985. L’opera è stata donata dall’artista alla collezione permanente della Fondazione.

articolo del 26/11/08
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