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- JOAN MIRO', LA POETICA DEL COLORE.

26 maggio 2010

di Claudio Alessandri

 Presso la Scuderia del Castello di Miramare a Trieste, è ospitata una mostra, dai contenuti straordinariamente significativi, di opere di Joan Mirò, l'esposizione che è stata inaugurata il 15 maggio si protrarrà fino al 7 novembre 2010. La manifestazione si inserisce nell'ambito della “Notte dei Musei”, evento a diffusione europea e fortemente voluto dal Ministero per i Beni Culturali e le Attività Culturali al quale da la sua adesione per il secondo anno consecutivo. 
Questa mostra è stata realizzata grazie alla promozione della Sopraintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia ed il concorso di altri importanti  Enti Pubblici Italiani, che hanno permesso, grazie al loro sostegno, la realizzazione di una monografia d'autore che va ad arricchire quanto già proposto dallo spazio espositivo delle Scuderie del Castello di Miramare.
La mostra è ricca di settanta e più opere originali del grande artista catalano. Litografie, pochoir e acqueforti, forniscono un ampio campionario delle opere che sono andate ad impreziosire le realizzazioni che hanno immortalato Joan Mirò quale grande illustratore. Insieme a Mirò si annoverano artisti dell'importanza di Matisse e Picasso, che si sono dedicati con grande fervore, all'illustrazione di vari libri d'artista, una tradizione nata in Francia nell'800 ed impreziosita ed ampliata negli anni seguenti. 

 
Una forma espressiva che appassionò Mirò a tal punto da abbandonare, per qualche tempo, l'abituale attività pittorica per dedicarsi con grande fervore al lavoro di illustratore di preziosissime pubblicazioni artistiche, si trattava di esemplari a tiratura limitata, con questo mezzo Mirò da visibilità a delle composizioni poetiche di famosi scrittori del suo tempo, in quella magica commistione si avvera un fenomeno che ha del fantastico. 
La poesia narra di momenti sublimi, di amori sognati e mai vissuti, di dolci abbandoni in mondi intravisti e goduti per qualche istante; il lettore si immedesima in quei disegni composti di parole che penetrano nell'anima commossa di colui che ha vissuto, amato e sofferto quei momenti di esaltazione raggiungimento dell'identificarsi in ciò che è fantastico con la fisicità naturale. 
 
E' in questi momenti che si inserisce nel racconto la lettura coloristica di Mirò, ogni palpito di vita, ogni struggente ricordo assume la sembianza di una forma, di un ghirigoro, di un colore, così la composizione poetica vive in segno ed anima, ha raggiunto quell'insieme inseparabile dell'oggetto ed il suo comporsi in forme e colori.
L'incontro di Mirò con Aimè Maeght avvenuto nel 1948, segna il momento di massimo fervore dell'artista come illustratore, questa iper attività la si deve ad Aimé che divenuto suo editore e principale mercante lo incoraggia a progeguire in questa nuova esperienza artistica. Maeght nel 1964 darà vita alla Fondazione di Saint Paul de Vence, quindi  alla pubblicazione della rivista Derrie're le Miroir, nata quale catalogo illustrativo delle mostre organizzate dalla Fondazione. 
 La rivista diviene ben presto un “rifugio” per la sperimentazione che vede l'arte moderna accanto a composizioni letterarie famosissime. Ogni nuovo numero contiene interventi critici completati da opere grafiche composte e “tirate” per l'occasione da artisti del tempo, quali Calder, Braque, Matisse, Giacometti, Chagall, non meno preziosi i testi scritti di Breton, Beckett, Eluard, Prèvert. 
 
I fantastici disegni di Mirò completano l'insieme creativo dando vita ad una visione onirica di ciò che è reale, indubbiamente, ma chiamato a dare una nuova dimensione, un nuovo valore evocativo a quell'insieme di grafia e di pigmento, un esperimento di estremo coraggio, premiato dal successo e dal grande valore, spesso ignorato della sperimentazione.    
 
La mostra inaugurata il 15 maggio si protrarrà fino al 7 novembre 2010  nella città di Trieste presso il Museo Storico di Castello di Miramare in Viale Miramare. 
 

 

- JOAN MIRO', LA POETICA DEL COLORE.