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- LA SEMPLICE ARMONIA DI UN "GIARDINO RITROVATO"

7 maggio 2010

di Claudio Alessandri

La Galleria Elle Arte di Palermo ospiterà, dall’8 maggio e fino al 28 dello stesso mese del 2010, una collettiva dal titolo emblematico: “Di fiore in fiore”, alla quale partecipano quattordici artisti, di varia provenienza ed espressione artistica, si tratta di pittori affermati che hanno affrontato questa mostra monotematica con l’entusiasmo dei neofiti, ma con la maturità dei molti anni di esperienza nel mondo della figurazione.

Qui di seguito riportiamo i loro nomi: Peter Bartlett, Francesco Caltagirone, Pascal Catherine, Pietro D’Aguanno, Giuseppe Fell, Anna Kennel, Sarah Miatt, Vincenzo Piazza, Maurizio Priolo, Ilaria Rosselli Del Turco, Milvia Seidita, Tino Signorini, Renato Tosini. Bice Triolo, una citazione che nulla ha ne deve avere un massificante richiamo pubblicitario, ma piuttosto un “piccolissimo” riconoscimento dedicato ad artisti che meritano la massima attenzione perché rappresentano, per la stragrande maggioranza, il punto massimo della cultura pittorica offerto a tutti coloro che intendono affrontare il periglioso, ma entusiasmante, mondo dell’arte inteso nella sua variegata espressione intimamente culturale: “ Il “clou” dell’avvenimento espositivo, voluto e curato con l’abituale sapienza da Laura Romano, è dedicato alla personale, in contemporanea con la collettiva, dell’artista Barbara Arrigo, il cui titolo, coerente con l’atmosfera della collettiva, è : “Il giardino ritrovato”.

La personale è composta da opere recenti eseguite con la tecnica ricercata e complessa dell’ acquarello. La bravura, tecnica e realizzativi, di questa artista, si ispira al mondo dei fiori, appunto “Il giardino ritrovato”, che raccoglie una fantastica collezione di specie diverse, diverse nell’apparenza, diverse nelle cromie. Barbara Arrigo, nei suoi dipinti, non insiste su apparenze di specie, quella può essere intuita, ma anche ignorata, le cromie tanto diverse che la tecnica dell’acquarello esalta, non tanto nella luminosità, quanto nelle delicatissime sfumature, conduce il fruitore dei dipinti ad un sentito e desiderato giuoco di interpretazioni, non immaginato dall’artista, ma suggerito dal “pensiero poetico” che solo un fiore può racchiudere nel delicato dispiegarsi di indifesi petali, nulla di più commuovente, nulla di più fatuo. Nella personale di Barbara Arrigo, si racchiude sapienza pittorica, la segreta poesia del suo fantastico intimo, la raffigurazione di un mondo rigenerato dal “bello semplice”, lontano dai clamori luccicanti di un mondo tanto evidente quanto prossimo all’estinzione.


articolo del 7.5.2010 siciliainformazioni 

- LA  SEMPLICE  ARMONIA  DI  UN  "GIARDINO  RITROVATO"