- MAGMA MED, INAUGURARE DUE VOLTE? REPETITA IUVANT
23 dicembre 2010
di Claudio Alessandri
Ieri ho avuto la piacevole dimostrazione come da un “quasi” disastro può scaturire qualche cosa di buono, a patto che gli operatori siano sorretti da grande entusiasmo organizzativo e un infinito amore per l’arte.
Come giustificare quanto scritto se non corroborandolo di una spiegazione logica? Giusta considerazione, la MAGMA-MED aveva organizzato una collettiva presso i locali di un Club di Palermo, ma per motivi che sfuggono alla logica e alla comprensione, quella “location” si è rivelata inadatta, non per gli spazi disponibili, ma per l’irragionevole indisponibilità dei gestori del Club, è stato un disastro, non saprei come altro definirlo, in una atmosfera irreale i visitatori della mostra si aggiravano fra i tavoli verdi dove, signore totalmente indifferenti ai quadri e alla gente, proseguivano le loro sfide di tattica “cerebrale”, giocavano a bridge avvolti da una spessa coltre di maleodorante fumo di sigaretta.
Comunque, nonostante la difficoltà di osservazione, ho potuto constatare l’alto spessore artistico delle opere esposte, anche se osservate brevemente, poi quasi asfissiato, mi sono arreso e sono scappato via.
Tornando a casa, non potei fare a meno di riflettere e dal riflettere allo scrivere per me è consequenziale, l’articolo pubblicato sul giornale on line “Sicilia Informazioni”, con mia sorpresa ha destato vibrate proteste da parte degli organizzatori dell’evento, ma dalle loro parole compresi che quella specie di incubo, nascondeva una ragione non imputabile a loro, infatti, come seppi più tardi, a causare quello spettacolo paradossale erano stati i gestori del Club, le motivazioni erano più cervellotiche dell’evento irreale al quale avevo assistito incredulo.
Logicamente, e non poteva essere altrimenti, i promotori della collettiva hanno abbandonato l’impresa, ma non l’idea e hanno trovato degna accoglienza presso i locali del “Circolo Ufficiali” di Piazza S. Francesco di Paola, locali ampi, eleganti e accoglienti che hanno dato la possibilità di ammirare le opere esposte con assoluta tranquillità, ancora una volta, ma adesso con la giusta attenzione che meritano le varie opere.
Ad osservare con comodo quei dipinti, tutti tranne uno realizzati da artisti non siciliani, ho fatto un’amara considerazione, era da molto tempo che non mi si offrivano al giudizio delle opere, varie nelle raffigurazioni ed espressione artistica, che non mi si offriva a Palermo una simile splendida opportunità.
Da Saturno Buttò che sintetizza in immagini attraenti, il conflitto secolare fra sacro e profano; Mario Paschetta, dai paesaggi sognati, sereni, feriti, brumosi, ma sempre attraenti; Alexander Danilof, nei suoi dipinti si narra una favola senza tempo, a volte fascinosa, a volte grottesca e scherzosa; Claudio Magrassi, vite dipinte su volti intravisti nel colore di rosso cupo, dolore, attesa o gioia, tutto si frantuma in una domanda che non chiede una risposta; Matteo Alfanotti, grandi iridi colore ambra, spalancati meravigliati nell’osservare il mondo, lo scrutano e lo giudicano inflessibilmente; Carlo Monopoli, le atmosfere delle sue opere fanno intuire il sogno, uomini-albero, una metamorfosi complessa, è l’uomo che nasce dall’albero? O è viceversa?; Alfonso Coppola, un caleidoscopio nel quale i pigmenti si pongono al loro posto in un ponderato divenire di forme, di pensieri?; Elisabetta Trevisan, una tecnica splendida unita alla piacevolezza visiva, contorni di colori variati a incorniciare figure femminili dotate di bellezza e armonia; Loredana Cacucciolo, interni di case, poltrone e mobili vari intravisti in penombra, una incertezza che fa intuire una volontà di cambiamento, di fuga nella fantasia; Salvatore Seme, dallo strazio di una umanità dolente, esclusa per ottuso razzismo, e corpi femminili stupendi nelle loro movenze feline; Enzo Ventrone, colore libero da barriere, armonico in un ordine che non è costrizione, ma ordine elegante e coerente; Alessandro Leo, grafitismo, grande capacità interpretativa nella quale dei “respiri” di aria colorata, divengono opere d’arte; Ennio Montariello, volti femminili di una bellezza attraente, nelle sue opere il mondo femminino si impone per estetismo, non banale “ritratto”, ma esternazione somatica dell’anima.
Dal 21 dicembre 2010 la mostra MAGMA_MED “Proposte per una collezione” si sposta al Circolo Ufficiali (lasciando la sede controversa del Club America) e dove conferma le già apprezzate opere di artisti di riconosciuto talento.
CIRCOLO UFFICIALI PALERMO – Piazza Sant'Oliva, 25