- GIUSEPPE FELL - L'ETERNO MISTERO DEI QUATTRO ELEMENTI NELLA PITTURA DI GIUSEPPE FELL
12 gennaio 2011
di
Claudio Alessandri
Terra, acqua, aria, fuoco; con questo titolo l’ultima mostra di Giuseppe Fell, si addentra in un mondo misterioso, una dimensione ultraterrena che simboleggia, inutile ricordarlo, i quattro elementi che rappresentano la creazione, la Divinità che si manifesta nei suoi elementi terreni, comprensibili dall’umanità intera, ma non sondabili nel suo aspetto spirituale. Esperti dell’occulto, dotti scienziati o anche teologi di chiara fama, hanno cercato di svelare un mistero che, come tale, non può essere compreso da mente umana, stimolo e irritante pensiero dell’uomo da quando, grazie a questi elementi fondanti è comparso sul nostro pianeta.
Quindi Giuseppe Fell, nei suoi dipinti vuole rappresentare il mistero, sotto le sue diverse forme e colori, è un giuoco più che una sfida, questo “divertissement” si evidenzia in forme indefinite e indefinibili, nei colori che si incontrano e si amalgamano, oppure si scontrano in funambolismi cromatici che, solo l’abilità dell’artista soccorre per non farli piombare della banalità, nel “dèjà vu”.
Quest’ultima personale di Fell, ospitata dalla Galleria Elle Art di Palermo, ordinata con la solita sapienza da Laura Romano, ci offre un mondo apparentemente perfetto, almeno nella completezza dei suoi quattro elementi, i dipinti sono una evidente sfida alla materia a divenire preziosa, diversa nella composizione formale e cromatica, ci sovviene la ricerca della “pietra filosofale”, quando la moderna scienza muoveva i primi passi tra mortai, pestelli e alambicchi in ambienti ispiranti mistero, era quella, pur nel fantastico, la sperimentazione e è proprio quello che “insegue” Fell, con identica ansia di scoperta.
Il titolo scelto da Giuseppe Fell per questa mostra, ci conduce e riflettere sul mondo dell’arte moderna, è molto probabile che l’artista volesse esprimere, non il Trascendente nella forma terrena, ma il tormento, il suo tormento nella ricerca di forme finite nelle infinite soluzioni offerte dall’arte.
Della musica, dell’arte sotto le sue svariate forme, della poesia si dice: “sublime”, quindi al di fuori di una espressione banale, il sublime si addice alla divinità, alla bellezza generata da una natura non corrotta. Ed è proprio qui l’assurdo, una natura splendida è esente dalla presenza umana, eppure è nell’essere umano che il “Supremo si è compiaciuto” e da lui ha fatto scaturire la bellezza e l’armonia, oppure è l’illusione, la pietra di paragone tra la volgarità, il dolore, la sopraffazione che derivano da quella “splendida armonia” che l’essere umano ha corrotto “sua immagine e somiglianza”.
Osserviamo le opere di Giuseppe Fell, quell’incontro o scontro di colori a volte vivaci, a volte tenui che rappresentano, forse, l’umanità nei suoi straordinari valori e nel contempo vergognosi disvalori, giungiamo alla conclusione, certamente opinabile, che le opere di Giuseppe Fell sono degli specchi che riflettono, non l’uomo nella sua fisicità, ma la sua spiritualità generosa o orrenda miseria di azioni corrotte da infamante desiderio di prevalere sul prossimo per soggiogarlo al suo volere, anche il più torbido e meschino.
La mostra si inaugura il 14 gennaio alle ore 18.00 presso la Galleria Elle Arte - Via Ricasoli, 45, Palermo ed è visitabile fino al 29 gennaio tutti i giorni dalle 16,30 alle 19,30 escluso la domenica