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- PIPPO MADE' - UNA VITA COSPARSA DI COLORE

23 gennaio 2011

di Claudio Alessandri


   Pippo Madé è un artista che ha attraversato con la sua arte l’intera vita, una vita che osservando le sue opere è trascorsa nel sogno, fra realtà e sogno, ha fatto rivivere le pagine gloriose della Sicilia Normanna e Sveva, ha immortalato i suoi tramonti infuocati, i frutti della terra di questa isola benedetta che paga da sempre la colpa di annoverare fra i suoi abitanti, eroi, umili contadini dall’aspetto fiero di chi è cosciente del suo valore, cavalieri musulmani paludati di vesti arabescate, con armi che seppero opporsi allo strapotere bizantino, e difendere con accanimento e coraggio quella che consideravano la propria patria, la Sicilia.

Madè ha fatto rivivere le attività più umili esaltandole con pigmenti vividi, non nature morte, ma ebre di umori, maturati dal sole violento delle contrade isolane, dove puoi scorgere un pastore che guida il gregge al pascolo, allegoria evidente e spietata di un popolo che pur conscio della sua forza, della sua intelligenza, non fu mai libero, ebbe bisogno di una guida, sempre diversa, a volte gloriosa, a volte parassitaria, per vivere all’ombra di un “pastore” del suo vincastro per esplicitare le doti, mortificate, del proprio grande ingegno.

Ricordo Madè in un giorno, per me, felice, nel presentare una mia monografia di Federico II di Svevia, osannato da molti, inviso a molti storici siciliani che videro in lui la cagione principale del tramonto della luce irradiante della Corte palermitana per eleggere a sua ambita dimora la terra di Puglia.

Madè lo raffigura in tutta la sua possanza fisica, il volto fiero con lo sguardo rivolto a un punto imprecisato dell’orizzonte, immerso nel sogno di una Italia unita in unico regno.

Finita la presentazione del libro mi raggiunse e per molto tempo parlò fitto, fitto, progetti di libri, con le sue illustrazioni e debbo dire che la cosa mi alettava, poi trascorse il tempo, io con i miei impegni, lui più dei miei e tutto rimase nelle buone intenzioni.

Lo stile di Madè è unico, originale nelle forme, nelle atmosfere sospese tra l’onirico e il favolistica, uno stile forse imitabile, ma talmente complesso da non riscontrarsi in opere di altri artisti. Con il suo “modo” di dipingere ha “raccontato” le vicende storiche favolose di una Sicilia svanita nel tempo, rimasta però nelle fisionomie, nei loro manufatti artistici, ha raffigurato la Sicilia dei poveri, quella dei ricchi, quella descritta dai narratori di ogni tempo e il popolo soffocato dalle ingiustizie che si è sollevato contro la tirannia del passato, di qualche anno addietro e del presente.

Madè è un artista conosciuto in tutto il mondo che con diverso stile e forse spirito, ha “narrato per immagini”, il dolore e la felicità di una terra che trova un riscatto nei prodotti della terra, nei frutti abbondanti del mare, un mare unico al mondo.

Madè ha dipinto le stesse atmosfere che riscontro in Renato Guttuso, in Bruno Caruso  e in Giabecchina, identici i soggetti, diversi in modo evidente, nel colore, nel segno, nel desiderio fortissimo di trasmettere al mondo i valori, i sapori e l’intelligenza di un intero popolo che ha sofferto più di qualunque altro, ma che ha saputo sempre risollevarsi attingendo a una dignità che è difficile trovare in altri popoli, in altre nazioni, magari civilissime e ricche economicamente, ma che hanno perduto da tempo quella umanità che solo il popolo siciliano sa ancora esprimere. 

La mostra "Memorie del visibile" restera' aperta al pubblico dal 22 gennaio al 18 febbraio, tutti i giorni, dal lunedi' al sabato dalle 8.15 alle 17.40, domenica e festivi dalle 8.15 alle 13, Palermo, Fondazione Federico II Palazzo dei Normanni, Piazza del Parlamento, 1.

Il costo del biglietto d'ingresso e' di 3 euro. 

 
 http://www.italiainformazioni.it/giornale/cultura/ 115307/sicilia-nellarte-pippo.htm
 
http://www.blogsicilia.it/blog/pippo-made-una-vita -cosparsa-di-colore/27708/ 
 
 

- PIPPO MADE' - UNA VITA COSPARSA DI COLORE