- GIANCARLO CAZZANIGA - OTTANT'ANNI A RITMO DI JAZZ
21 settembre 2010
di
Claudio Alessandri
GIANCARLO CAZZANIGA
80 ANNI A RITMO DI JAZZ
Ho avuto il privilegio di conoscere il Maestro Giancarlo Cazzaniga, in un periodo dell’anno, per definizione e per atmosfera, magico, il Natale.
Immancabilmente, anno dopo anno, Cazzaniga “approdava” a Palermo in quel particolare periodo, ospite della Galleria Arte al Borgo, di Maurilio Catalano; veniva ad aggiungersi insieme alla moglie, ottima pittrice, alle personalità più varie che popolavano quella conosciutissima Galleria, sita in una via che, posso definire, uno sparti acque fra la Palermo ricca, opulenta e nobile e il rione, “il primo fuori dalle mura” conosciuto con il nome di “Borgo Vecchio”, la distinzione da quello “Nuovo” era d’obbligo, non tanto per i tanti anni che dividevano i due insediamenti, quanto per quella diversità che assegnava al Borgo Vecchio, quelle caratteristiche umane e di tradizione che affondavano nei secoli, borgo marinaro alle origini, rumorosa e fantasmagorica Casba in seguito.
Al Borgo Vecchio convivevano in una specie di “Corte dei Miracoli”, fra catapecchie e ruderi di palazzi crollati sotto le bombe anglo americane, umili artigiani continuatori di mestieri antichi, nobili e onestissimi, verdumai dove era possibile trovare ogni qualità di frutta in qualsiasi periodo dell’anno, poi i contrabbandieri di sigarette in perenne “nascondino” con i finanzieri, borsaioli abilissimi e su ogni attività, lecita e illecita, i tentacoli di una mafia soffocante e dura a morire.
Da questa realtà variopinta, molti artisti trassero ispirazione e fra gli altri, non poteva mancare Giancarlo Cazzaniga, acuto osservatore degli spunti artistici che offriva quel mondo appena intravisto durante le sue rapidi incursioni palermitane.
Oggi Milano festeggia gli ottanta anni di questo eclettico artista con una antologica intitolata, appunto, 80 anni a ritmo di jazz, il che mi spiazza e non poco, perché l’annuncio dell’evento precisa che la mostra propone opere ispirate al jazz, passione giovanile di Cazzaniga che ha dedicato moltissimi dipinti a questa particolare tendenza musicale, e il commentatore si sofferma lungamente su queste opere e l’ispirazione che hanno condotto il Maestro a raffigurare, non la musica, ma gli strumenti classici dello jazz, il sax, la tromba, il piano, la batteria e il microfono.
E’ verissimo, Cazzaniga si è imposto all’attenzione mondiale con queste opere, direi di ispirazione musicale, ma non è questo il Cazzaniga che io ho conosciuto, tanti anni addietro, o meglio, non solo questo, per la verità il commentatore non dimentica di citare il Cazzaniga paesaggista…”…che lo hanno consacrato uno dei più celebri naturalisti italiani della seconda metà del 900…”.
Senza sottacere i tanti meriti di questo delicatissimo artista, spero mi venga perdonato, è questo il Cazzaniga che giungeva a Palermo, immancabilmente, gradito “regalo di Natale” che approfittava dell’attrezzatura che Maurilio gli metteva a disposizione per realizzare delle litografie incantevoli nelle quali emergeva il segno immediato e, in qualche modo, interrotto di nature morte, paesaggi ispirati alla Sicilia dalla quale coglieva i colori, vividi, emergenti da cromie sfumate, ad accrescere l’isolamento del soggetto principale.
Era quello il Cazzaniga che si intratteneva con i molti frequentatori della Galleria, Renato Guttuso che, in quel periodo, tornava alla natia Bagheria e che non mancava mai di fare una visita agli amici, Leonardo Sciascia con il suo “sommesso” racconto di una Sicilia triste, ma anche con spunti di indubbia ilarità, Bruno Caruso stupendo incisore, il Giudice Nasca, un signore d’altri tempi amante d’arte e fonte inesauribile di saggezza e di cultura, poi Totò Bonanno, i fratelli Aldo e Mario Pecoraino, uno pittore e l’altro scultore.
Cazzaniga in quella atmosfera satura d’arte e di buona cultura, si trovava a suo agio, anche se, mi sembra di ricordare, che ascoltava attento, raramente interveniva.
Insomma, per me era una festa, una festa di tanti anni fa e ritengo lo fosse anche per Cazzaniga al quale porgo i miei più affettuosi auguri per gli ottanta anni, sperando che questi miei ricordi gli giungano graditi, come lo sono, senza dubbio per me che, rivivendoli, sono tornato idealmente in quegli anni e a quelle atmosfere di inesauribile felicità.
La mostra dal titolo “Giancarlo Cazzaniga 80 anni a ritmo di jazz” si inaugura oggi 19 settembre a Monza (MB), Spazio Luca Tommasi Via L. da Vinci (angolo Piazza Duomo) ed è visitabile fino al 3.10.2010 – Orari: martedì – domenica 16 - 19